A Milano, le compagnie aeree (soprattutto low cost) si preparano alla ripartenza. I posti in vendita sui voli in partenza dagli aeroporti milanesi (e anche in ritorno) stanno avvicinandosi a quelli del 2019. Lo dimostra un’analisi fatta da Il Corriere della Sera su dati Oag. Nel primo semestre 2022, i posti messi a disposizione da Malpensa sono 6,95 milioni, ovvero il 14,3% in meno dei valori pre-Covid, e quelli di Linate ammontano a 2,86 milioni, cioè solo il 10% in meno rispetto al 2019. I due scali gestiti da Sea fanno meglio della media europea che, nello stesso periodo, registra un taglio del 21 per cento.
Allargando lo sguardo su scala nazionale, Ttg Italia riporta che sono 15 le nuove rotte annunciate da Volotea. nella summer 2022 verso le destinazioni di punta del Bel Paese, mentre EasyJet tornerà ad operare il collegamento fra Venezia e Mykonos con due frequenze settimanali e inaugurerà la nuova rotta verso Kos, con quattro voli alla settimana. A queste si aggiungono altre rotte della compagnia low cost: da Napoli verso alcune isole della Grecia, da Bari a Parigi e il collegamento tra Pisa e Berlino e tra Torino e Londra. Ryanair. invece, punta sulla Sardegna con 38 rotte su Cagliari e 20 su Alghero, mentre Vueling ha programmato per l’alta stagione cinque nuovi voli, che porteranno a 58 l’offerta complessiva delle sue rotte da 16 aeroporti.
Analizzando l’anno scorso, gli aeroporti italiani hanno chiuso il 2021 con 80,7 milioni di passeggeri e una contrazione del 58,2% sul 2019, ultimo anno non interessato dalla pandemia, quando il numero dei viaggiatori ha superato quota 193 milioni. Un consuntivo in crescita del 52,4% sul 2020, ma pur sempre segnato da una profonda crisi con 113 milioni di passeggeri persi rispetto al 2019. Sono alcuni dei dati elaborati da Assaeroporti, associazione italiana gestori aeroporti.
Secondo l’analisi, nei primi 5 mesi dello scorso anno, il traffico negli scali nazionali ha segnato una contrazione dell’86% rispetto al 2019, attestandosi a valori prossimi a quelli osservati nella primavera 2020, durante i mesi di lockdown generalizzato. A causa della seconda e della terza ondata di contagi che hanno colpito l’Italia, i gravi effetti della crisi pandemica si sono manifestati almeno fino a maggio 2021. I primi deboli segnali di ripresa si sono registrati solo a giugno 2021 (-65% sui livelli pre-Covid), per poi rafforzarsi nella seconda metà dell’anno, con -38% rispetto al secondo semestre 2019.
Si segnala, inoltre, un parziale recupero del segmento nazionale che nel 2021 mostra un -35,1% sui volumi pre-pandemia. In sofferenza invece il traffico internazionale, che si attesta ad un -70,4%, evidenziando così una ripartenza del comparto a due velocità.
Il fenomeno descritto ha inoltre modificato la distribuzione del traffico negli aeroporti italiani, con gli scali delle Isole che, beneficiando del turismo nazionale, registrano segnali di ripresa maggiormente evidenti rispetto alla media di sistema. Recuperano infatti più velocemente, soprattutto nella seconda parte dell’anno, i livelli del 2019. Stentano invece a ripartire gli aeroporti a forte vocazione internazionale e intercontinentale, a causa del mantenimento delle restrizioni per i viaggi extra Ue.
I movimenti aerei registrano una contrazione meno marcata rispetto al traffico passeggeri: nel 2021 sono stati circa 950 mila, con un calo del 42,4% sul 2019 (+34,7% sul 2020) a conferma dell’utilizzo da parte dei vettori aerei di aeromobili di minore capienza.