Svetta il business dei ‘branded residence’, cioè degli appartamenti associati al nome di un premium brand, spesso un marchio noto nel mondo del lusso. Se un tempo questo business era una nicchia del luxury real estate, ora sta diventando un modello sempre più gettonato, soprattutto dai big dell’hotellerie. Una conferma viene da Four Seasons Hotels and Resorts che ha elaborato un piano quinquennale da 7 miliardi di dollari per 30 progetti in tutto il mondo nel settore residenziale.
Il gruppo canadese ha iniziato a investire nel settore immobiliare delle residenze private già dal 1985, ma adesso sta ampliando decisamente l’attività con una forte iniezione di risorse. Il 2022 marca quindi un importante passo di crescita per il colosso nel real estate. Il ‘plus’ delle residenze brandizzate Four Seasons è che offrono servizi dedicati come in hotel e sono direttamente gestite da un team che si prende cura di tutto, dalle pulizie alla manutenzione, ai servizi finanziari e di lifestyle.
Le aperture in pipeline per il gruppo includono, tra gli altri, Four Seasons Private Residences Dubai at Jumeirah, andato sold out poco dopo il lancio, che offre 28 case e ville di lusso con piscina privata, area wellness, kids club e parco giochi, e esperienze e servizi appositamente dedicati ai residenti. Altri progetti riguardano Four Seasons Private Residences Lake Austin, in Texas, Four Seasons Private Residences Marrakech at M Avenue, in Marocco, e Four Seasons Hotel and Residences Fort Lauderdale, in Florida.
Secondo un recente report di Savills riportato da Mansion Global, il settore dei branded residence sta crescendo del 230%, con investimenti soprattutto a Dubai, Miami e New York, mentre São Paulo, in Brasile, rappresenta la città con la più alta pipeline di progetti nei prossimi anni.
Tornando a Four Seasons, è stata finalizzata recentemente l’acquisizione della maggioranza del capitale da parte di Bill Gates, attraverso Llc, affiliata di Cascade Investment, che è la società di investimento del fondatore di Microsoft, che ha acquisito la quota dall’affiliata di Kingdom Holding Company (Khc), del principe saudita Alwaleed bin Talal. Quest’ultima mantiene una quota del 23,75% nel gruppo.