Il peso delle sanzioni comminate dall’Unione Europea agli oligarchi russi si fa sentire in Costa Smeralda, dove i magnati del Paese governato da Vladimir Putin possiedono ville faraoniche e yacht mega-lusso, alcuni dei quali già posti sotto sequestro e che davano lavoro a un elevato numero di maestranze locali. I conti bancari congelati degli oligarchi ‘vicini’ a Putin, decisi in seguito al conflitto Russia-Ucraina, hanno determinato il blocco delle retribuzioni dei lavoratori, tra manutentori, muratori, governanti e sorveglianti delle grandi proprietà che dispongono nel nord della Sardegna.
Lo conferma a Pambianco Hotelellerie il sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda: “Le ricadute economiche inevitabilmente accompagnano questa guerra che rappresenta, prima di tutto, una tragedia dal punto di vista umanitario. Le ripercussioni iniziamo già a vederle. Arrivano i primi licenziamenti e molti contratti sono bloccati, anche per la fornitura di prodotti agroalimentari locali destinati all’export. Ad oggi ci sono oltre 200 famiglie coinvolte nell’indotto generato dal turismo russo ad Arzachena e in Costa Smeralda: tra le altre componenti, questa rappresenta una fetta importante dell’economia del territorio con diverse agenzie di servizi di lusso, agenzie immobiliari, tour operator, organizzatori di eventi, noleggi di barche o auto, ristoranti e boutique griffate che subiscono conseguenze dirette. Se la guerra dovesse continuare, anche potenziali visitatori di altre parti del mondo potrebbero disertare l’Europa questa estate. Speriamo vivamente di scongiurare un simile scenario e di giungere al più presto alla pace e alla stabilità. Nel frattempo, ho convocato un tavolo di confronto con le associazioni di categoria e le parti sociali per analizzare la situazione e stilare un documento da inviare a Regione e Governo affinché resti alta l’attenzione sul tema”.
Tra le proprietà ‘da sogno’ in Costa Smeralda, si evidenziano quelle del miliardario russo-uzbeko Alisher Usmanov, a cui la Guardia di Finanza avrebbe congelato la villa al Pevero, come riferisce l’Ansa, che ha un valore di 17 milioni di euro. Proprio nel golfo del Pevero ormeggia in estate lo yacht Dilbar dell’oligarca, che è il quarto più lungo del mondo con 156 metri e che è stato confiscato nei giorni scorsi nel porto di Amburgo, in Germania.
Ragnedda conferma anche i dati forniti da Federalberghi Sardegna in merito al giro d’affari generato in Gallura dalla presenza del turismo russo: solo per l’ospitalità in hotel, i russi spendono nelle nostre località 40 milioni di euro, più altri 40 milioni derivanti dall’indotto tra costi per ormeggi, feste, cene. Si stima quindi una perdite di 80 milioni di euro dalla prevedibile assenza quest’anno del turismo russo.