Il food & beverage avrà, nei prossimi anni, un ruolo centrale nelle esperienze di viaggio e il mondo alberghiero dovrà prepararsi a sviluppare una grandissima attenzione verso una ristorazione ‘dinamica’. È quanto emerge dall’indagine promossa da Augusto Contract, hospitality e foodservice general contractor, e sviluppata da Coqtail Milano, community sulla mixology italiana.
Nello studio si mettono in luce le nuove impostazioni della ristorazione in hotel che punta non solo agli ospiti interni ma apre le porte alla clientela esterna, soprattutto quella locale. Un f&b che si rende più accessibile e informale grazie a una riprogettazione degli spazi e degli arredi, rivoluzionando il concetto di breakfast e introducendo l’all day dining, puntando su nuovi servizi per allungare la permanenza degli ospiti.
Tra i vari trend emersi dalla ricerca, si citano: l’ibridazione, cioè hotel con ampi spazi comuni, flessibili, multifunzionali, ovvero spazi di sosta per lavoro, per incontro, per piacere; l’importanza della lobby, perché l’ospitalità parte dalla hall, appena varcata la soglia: uno spazio che definisce l’esperienza di chi arriva e fissa il ricordo di chi parte; ‘eat around’, cioè l’hotel deve considerare le aspettative degli ospiti che vogliono fare un’esperienza internazionale creando isole gourmand multietniche o utilizzando carrelli per un servizio al tavolo, con cibi e drink personalizzati; ‘all day dining’, con spazi ibridi che prevedono attività diverse svolte in orari non definiti, in modo che l’hotel organizza in modo sempre più flessibile la possibilità di consumare cibo e bevande nell’arco della giornata; dark kitchen in hotel: gli spazi adibiti alla preparazione richiedono soluzioni in grado di garantire la standardizzazione delle ricette e la consumazione a qualsiasi orario del giorno e della notte.
Giacomo Racugno, CEO Augusto Contract, sottolinea che le aree f&b e gli spazi comuni diventano sempre più importanti: “Le interviste condotte ad operatori di hotel upscale & luxury confermano tale tendenza. Anche l’architetto Armando Bruno, CEO dello Studio Marco Piva, afferma che, per alcune realtà, poco meno della metà del fatturato arriva proprio dagli spazi comuni.
Nella progettazione delle aree F&B dell’hotel, sarà quindi fondamentale porre sempre più attenzione alla realizzazione di spazi confortevoli e accoglienti, sia per chi li vive sia per chi vi lavora.