La guerra cambia i mercati del turismo così come sta accadendo per energia e materie prime. E si tratta di un cambiamento che era già in atto, con 800 milioni di millennials nel mondo e tanti cittadini che fino a pochi anni fa non potevano viaggiare. Sono considerazioni su un turismo ‘diverso’, nuovo, che non si può far finta di non guardare, espresse dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia in occasione della tavola rotonda di inaugurazione della fiera Hospitality-Il Salone dell’Accoglienza a Riva del Garda (Tn), in corso in questi giorni.
Garavaglia ha detto di avere parlato con i ministri del Turismo europei perché è necessario comunicare agli americani che l’Europa è sicura: “Possiamo usare fondi europei per dare questa comunicazione, perché dalle rilevazioni effettuate sembra che il 47% degli americani sia in stand by, cioè non sanno se venire in Europa. In prospettiva, invece, grazie alla collaborazione con l’Organizzazione mondiale del turismo, faremo per la prima volta il congresso mondiale dell’enoturismo in Italia, ad Alba. Un altro evento internazionale, a Sorrento, è il congresso mondiale del turismo giovanile, perché dobbiamo seminare nei giovani la conoscenza dell’Italia. Un lavoro di riaggiornamento che con questa guerra vede cambiare radicalmente i mercati di riferimento. Ci saranno sempre i tedeschi ma dobbiamo guardare fuori, come non basta il mercato domestico e non basta nemmeno quello europeo, dobbiamo guadare oltre con campagne mirate”.
Il ministro ha ribadito che il Pnrr è una grande opportunità anche per il settore turistico, soprattutto in un momento in cui l’esigenza di tutti è quella di alzare il livello di qualità del comparto: “Il turismo è un settore molto competitivo e siamo stati abituati a dire che l’Italia è il Paese più bello del mondo ma, a consuntivo, siamo solo al quinto o al sesto posto tra i Paesi più cercati fra quelli da visitare. Quindi è necessario non solo darci da fare ma anche fare di più. Come Ministero abbiamo fatto tanto: abbiamo appena stanziato 2,4 miliardi di euro per il settore – continua Garavaglia – ma il finanziamento è stato strutturato con tanta leva finanziaria per arrivare fino a quasi 7 miliardi di euro. Il grosso degli investimenti è destinato al rinnovamento delle strutture e al digitale, fattore quest’ultimo indispensabile per poter vendere bene il nostro prodotto in tutto il mondo”. Ricordando poi che “le infrastrutture non dipendono dal ministero del Turismo, ma andranno comunque ad impattare anche su questo settore, come per esempio l’alta velocità”, il ministro ha evidenziato che oltre a questi finanziamenti sono stati stanziati 800 milioni di euro per la montagna e 500 milioni per le fiere. E proprio in tema di finanziamenti al settore fieristico, Garavaglia ha ricordato come le fiere e gli eventi rappresentino un motore di sviluppo per l’economia del nostro Paese, considerato che circa il 50% del nostro export è generato dalle fiere.