Tra pochi anni, i mondi virtuali diventeranno protagonisti di un nuovo concetto di turismo accessibile e senza limiti. Gli hotel sperimentano l’ospitalità ‘ampliata’ per Attrarre, estendere il business, fidelizzare e monetizzare.
Ricreare hotel virtuali in un mondo parallelo, in grado di offrire servizi che superino i vincoli spazio-temporali del turismo fino ad oggi conosciuto. Può sembrare un’idea fantascientifica, ma quando la tecnologia necessaria per fruirlo sarà accessibile a tutti, e si stima lo sarà entro un paio d’anni, diventerà un fenomeno dirompente. Ne sono convinti analisti e società, a partire dal settore immobiliare, che nel metaverso stanno già investendo milioni di euro per l’acquisto, in criptovalute, di land, ovvero lotti di terreno digitali, con l’intenzione di edificarli, affittarli o come investimento da rivendere successivamente. Dopo Second Life, primo metaverso sperimentato, ma dal destino nefasto, oggi quelli più attrattivi sono SandBox e Decentraland dove i prezzi per i lotti sono saliti fino al +500% da quando Facebook ha annunciato il suo interesse verso la realtà virtuale, cambiando anche la ragione sociale in Meta Platform. “Il metaverso sarà un luogo in cui non essere presenti equivarrà a sparire” esordisce provocatorio Francesco Redi, studioso e docente di Politiche per lo sviluppo territoriale, Politiche per il turismo e Fondi europei per il turismo, nonché fondatore della società Twissen che si occupa di progetti innovativi nel settore del turismo, e che a Pambianco Hotellerie spiega come per gli hotel sarà essenziale promuovere il proprio brand nel metaverso, così come per un individuo sarà utile promuovere se stesso creando un avatar attrattivo, anche attraverso l’acquisto di beni in Nft con il fine di valorizzare la propria immagine.
IN ATTESA DI SOFTWARE ACCESSIBILI
Se è vero che saranno necessari dai due ai cinque anni per l’affermazione del fenomeno, diverse catene alberghiere stanno già iniziando a valutare la propria presenza in queste realtà in 3D, per le enormi potenzialità di sviluppo del business nella gestione del cliente prima, durante e dopo il viaggio. “L’esperienza virtuale non potrà mai sostituire quella reale – mette in guardia Redi -, ma ci sono aspetti che possono essere colti dagli operatori del turismo. Il vero boom si avrà quando Apple irromperà sul mercato con gli Smart Glasses (i cui costi oggi si aggirano attorno a 3-4mila euro) rendendoli accessibili a tutti”. Ad oggi c’è una possibilità di realtà virtuale interattiva attraverso visori, come l’oculare di Meta che costa 350 dollari, una tecnologia di ‘tracciamento oculare’ per migliorare l’esperienza visiva di un VR headset (l’apparecchiatura audio-video per la realtà virtuale).
ENVIRONMENT E MOOD
In attesa del supporto tecnologico adatto, l’hotellerie muove i primi passi in questa direzione intravedendo interessanti opportunità in tema di customer experience: acquistare land per costruire hotel ‘specchio’ di quelli reali e riprodurre visivamente in 3D parte della destinazione, con l’obiettivo di ricreare l’environment e lo stato d’animo che si vuole trasmettere ai propri clienti.
Il primo approccio vedrà, dunque, l’albergo proporre al potenziale cliente un’esperienza immersiva di ciò che andrà a vivere durante il viaggio, per poter valutare i luoghi, siano essi le stanze d’albergo o le attrazioni turistiche che si intende visitare, o i servizi che si riceveranno in struttura, anche semplici attività come una lezione di yoga all’interno di una sala virtuale dell’albergo. “Tramite piattaforme che già esistono – spiega Redi – si può replicare un hotel esistente con stanze, giardini, servizi e personale che potrebbe essere formato appositamente per occuparsi dei clienti in questo mondo parallelo”. Basti pensare che già ora su LinkedIn si trovano vacancies per organizzatori di eventi nel metaverso.
BRANDING E LOYALTY PROGRAM
Tra le realtà del panorama alberghiero più reattive in tema di nuovi trend c’è Nh Hotel Group, che vede nel metaverso una frontiera da studiare per “capire, oggettivamente, cosa è possibile mettere in atto in questa prima fase”, dichiara a Pambianco Hotellerie Ambra Lee Agnoletti, director business development Italia di Nh Hotel Group. “Noi ci stiamo già lavorando – prosegue la manager – con l’obiettivo primario di fidelizzare la community, sia B2B che B2C, offrendo esperienze immersive e rafforzando la brand awareness a partire dal nostro marchio nhow”. Con l’agenzia Fandango, Nh Hotel Group si sta strutturando per offrire, nel metaverso, il plus delle esperienze immersive in ‘pre’, ovvero in ‘pre-visita’, in ‘pre-meeting’ o in pre-pernottamento’ e ha realizzato due video per presentare altrettante strutture tramite la visione 3D in soggettiva che ne percorre gli spazi, permettendo di visionare in anteprima, sotto forma di rendering, nuove location che saranno pronte a breve tra cui il nuovo hotel NH Collection Milano CityLife. “Si tratta di un primo step – anticipa Agnoletti – che vedrà il gruppo integrare, in futuro, la possibilità di interazione durante i tour virtuali”.
‘EARNING’ PER UTENTE
E ‘MARKET EXPANDING’
Oltre al ‘pre’, grazie al concetto di ospitalità ampliata, l’hotel potrà arricchire l’esperienza del cliente nel corso del viaggio stesso e, infine, mantenere il contatto dopo il suo rientro a casa, permettendogli di ripercorrere virtualmente i ricordi dell’esperienza reale. Ogni attività virtuale proposta potrà essere a pagamento o fungere gratuitamente da traino per altro. Uno scenario che fa prevedere un incremento dei guadagni sia in termini di market expanding sia di earning per utente, con il cliente che potrà essere seguito per tutto l’anno, qualora continuasse a visitare la struttura virtuale.
Non saranno solo le grandi catene ad essere coinvolte nel cambiamento, sebbene disponendo di maggiore fluidità finanziaria avranno più possibilità di investimento, ma anche strutture di dimensioni ridotte, come le dimore storiche o i glamping, che potranno estendere i propri spazi nel metaverso costruendo location puramente virtuali da ‘vendere’ in aggiunta a quelle reali.
MEETING e STANZE-SHOWROOM
Un servizio che è pronto a farsi spazio nel mondo virtuale è l’affitto di sale alberghiere per meeting di lavoro, nelle quali i professionisti potranno riunirsi senza vincoli di spazio. “Esiste una piattaforma – afferma Agnoletti – attraverso la quale chi deve organizzare il meeting gestisce gli spazi, allestendoli come preferisce, vivendo un’anteprima dell’evento e potendone valutare effettivamente la resa in anticipo”.
Un’altra possibilità di sviluppo del metaverso consente ai clienti dell’hotel di ospitare amici virtuali negli spazi affittati, e anche di ordinare al ristorante virtuale per ricevere, però, il pasto nella realtà, grazie a società che si stanno strutturando per farlo in tempi sempre più brevi. È il caso della startup francese Cajoo, nata a inizio 2021, che ha ottenuto sette milioni di dollari di funding per sviluppare il food delivery entro quindici minuti. Un’ulteriore opportunità per gli hotel risiederà nella trasformazione delle stanze in veri e propri showroom nei quali visualizzare, grazie alla realtà aumentata offerta dagli Smart Glasses, informazioni relative agli elementi d’arredo presenti, per poterli poi acquistare tramite e-commerce.
ACCESSIBILITÀ SENZA LIMITI
Di fronte alle potenzialità infinite del metaverso si impone, però, una riflessione sul corretto utilizzo di un mondo che potrebbe spingersi fino alla commercializzazione di esperienze meramente virtuali, come un giro in barca o lezioni di snowboard in modalità immersiva. Il concetto stesso di turismo perderebbe quell’aspetto di spostamento spazio-temporale che lo ha caratterizzato fino ad ora, per trovarsi in bilico tra turismo e intrattenimento.
Un approccio che porterebbe l’accessibilità a livelli mai toccati, una sorta di democratizzazione del turismo che aprirebbe all’infinito i confini dell’esperibile, nel quale potrebbe rientrare addirittura un viaggio su un altro pianeta. ““Per un gruppo alberghiero – spiega Agnoletti invitando alla cautela – iniziare a vendere spazi che non hanno un corrispettivo nella realtà, a livello di vision, è una barriera importante e va ponderata bene la scelta di infrangerla. Il rischio è di smaterializzare completamente ciò che noi vendiamo: l’esperienza fisica”.
In futuro, nel metaverso si potrebbero generare società indigene che instaurino una concorrenza su più livelli, per far fronte alla quale è bene organizzare per tempo la propria presenza. “Chi lo farà – conclude Redi – sarà avvantaggiato perché questa tecnologia risulterà dirompente”.