Intercontinental, brand di punta del gruppo Ihg Hotels & Resorts che conta oltre 210 strutture nel mondo, torna in Italia dopo un’assenza di sette anni. È infatti prevista per il primo trimestre del 2023 l’apertura a Roma dell’Intercontinental Rome Ambasciatori Palace, dopo il passaggio nel 2016 dell’Hotel De La Ville a Rocco Forte Hotels tramite un accordo di locazione della durata di vent’anni con la società immobiliare Reale Immobili.
Situato nel cuore della Capitale in via Veneto, in un palazzo degli inizi del Novecento che porta la firma dell’architetto Carlo Busiri Vici, in origine destinato a ospitare gli ambasciatori in visita a Roma e, successivamente, adibito a biblioteca dell’ambasciata americana, il nuovo hotel 5 stelle ospiterà 160 camere e suite con uno stile delineato da dettagli neoclassici e design contemporaneo.
“Gli obiettivi sono alti”, racconta a Pambianco Hotellerie il general manager Luca de Stefano. “Intercontinental torna in Italia con una struttura flagship dove offriremo tutti i comfort di un albergo di lusso e dove avremo un’offerta culinaria completamente diversa da quella che si può trovare nelle altre strutture di lusso della città”.
A contraddistinguere la proposta gastronomica sarà la sintesi tra lo stile di New York e la tradizione italiana presentata dal ristorante Scarpetta Nyc, frutto della partnership con la società Ldv Hospitality e il suo brand Scarpetta. L’ultimo piano dell’hotel, inoltre, accoglierà un rooftop bar aperto tutto l’anno grazie a una struttura retrattile.
Quanto alla clientela, annuncia Pia Carminelli, director of sales & marketing, “Roma è una destinazione che ha sempre avuto come mercato preponderante il Nord America, ma ci aspettiamo anche il ritorno dei Paesi Asiatici, che erano cresciuti molto negli ultimi anni dando grandi soddisfazioni al territorio, e in termini più prossimi dell’America Latina. Sicuramente – aggiunge – continueremo a puntare, come abbiamo fatto soprattutto negli ultimi due anni, sui mercati europei”. Guardando all’Italia, “per il segmento lusso è un mercato sano, lo è sempre stato, posizionandosi per la città di Roma al secondo o terzo posto tra i top feeder markets, e su cui – sottolinea Carminelli – lavoreremo tanto perché sappiamo che l’assenza di Intercontinental sul mercato domestico ha creato meno awareness rispetto ad altri brand”.
Dal debutto all’espansione sul territorio italiano il passo potrebbe essere breve. “Il brand sta esplorando altre opportunità”, rivela il general manager, senza escludere che “possa un domani approdare su piazze come Milano, Venezia o Firenze, che si addicono a una clientela internazionale”.
*Notizia modificata il 14 aprile 2022 alle ore 16.30