Gli imprenditori alberghieri devono fare uno scatto avanti. La loro attitudine al rischio si sta riducendo, così come la determinazione nel governare il cambiamento e affrontare un mercato sempre più dinamico e competitivo. È quanto sostiene Giovanna Manzi, CEO di Bwh Hotel Group Italia nell’intervista rilasciata a Pambianco Hotellerie. Con lei alla guida, il gruppo ha raggiunto in Italia le 180 affiliazioni in 110 località differenti per un totale di oltre 13mila camere.
La manager spiega che in Italia si guarda a nuovi format ospitali e che sta cambiando l’organizzazione degli hotel, elementi che portano molti albergatori a vendere ma altrettanti a comprare. E in diversi casi si tratta di investitori internazionali, anche in città di seconda fascia. “Il business travel si è pressoché prosciugato – osserva – ma adesso c’è fermento per la ripresa del settore Mice. Il turismo leisure è ripartito concentrandosi in poche settimane di stagione, estiva o invernale. Questo costringe gli albergatori a lavorare contro natura, con picchi di performance (in alto e in basso) che impediscono loro di programmare a medio termine. In questo contesto il suggerimento che continuo a dare ai nostri affiliati è forse contro intuitivo, ma ritengo sia proprio questo il momento di investire sul capitale umano dell’azienda, creare una vera squadra, motivarla e formarla in un’ottica di medio-lungo periodo. E fare dunque insourcing piuttosto che outsourcing”.
Riguardo alla crescita del mondo leisure, Manzi specifica: “Nel 2022 continueremo a presidiare le località d’arte e d’affari secondarie, da sempre le nostre destinazioni core. Ma gli affiancheremo più località tipicamente leisure, sia balneari che montane, da cui stanno arrivando crescenti richieste di affiliazione da parte di albergatori che si sono resi conto che operare da soli, in un mercato così competitivo, è complicato e difficile. Avere al proprio fianco un gruppo come Bwh è vantaggioso per definire le strategie più corrette. A questo si aggiunge anche il valore economico che l’affiliazione ad un brand porta a questi alberghi. In caso di vendita, far parte di un network alberghiero, che è anche un canale di disintermediazione commerciale fondamentale rispetto alle Ota, è un plus utile per abbassare il rischio finanziario dell’investitore”.
Sul fronte della sostenibilità, Bwh Hotel Group Italia collabora da diversi anni con Lifegate, partner scientifico, e sta lavorando per diventare una B-Corp certificata a livello globale con una label che definisca l’impatto positivo di Bwh sui propri dipendenti, sulla società e sull’ambiente, conciliando economia e profitto con l’etica, la sostenibilità e il benessere.