Grazie a un importante lavoro di ristrutturazione e di riorganizzazione interna, lo storico Grand Hotel Duchi d’Aosta di Trieste ha da poco segnato una doppietta importante. È passato di categoria, salendo da 4 a 5 stelle, ma soprattutto è entrato nella ‘famiglia’ di Relais & Chateaux. Due passi in avanti molto importanti per la struttura nata oltre cento anni fa che, pur mantenendo il suo servizio strettamente legato ai canoni dell’ospitalità tradizionale triestina, si dà un appeal nuovo e contemporaneo. “Grazie a un investimento complessivo superiore a un milione e mezzo di euro – spiega il direttore del Duchi d’Aosta, Marco Laureana – e a sette mesi di lavori intensi e puntuali, oggi abbiamo un gioiello dell’ospitalità con 45 camere tutte di alto livello, dalle classic alle suite. Un vero boutique hotel 5 stelle, dotato anche di piscina interna e area wellness, oltre che posizionato nel cuore della città, su quella Piazza Unità d’Italia che con il lato affacciato a mare è unica in tutta Europa”. Una destinazione nella destinazione secondo il concept che è stato progettato dall’architetto Egidio Panzera: il suo lavoro di restyling infatti non ha rivoluzionato solo hall, spazi comuni e camere dell’albergo ma anche l’importante parte dedicata al food&beverage.
“L’intervento – continua il general manager – ha previsto anche una nuova vita per il piano terra affacciato sulla piazza, dove già trovavano posto il ristorante stellato Harry’s Piccolo e il café Harry’s Bar, fondati dallo storico patron Giuseppe Cipriani, ma oggi affidati ‘alle cure’ degli executive chef Matteo Metullio e Davide de Pra”. Per andare incontro all’esigenza di offrire alla clientela uno spazio contemporaneo, lussuoso e accogliente, la ristrutturazione ha dato vita a un concept dinamico, unico nel suo genere. Durante la giornata, ristorante e bar costituiscono un ambiente solo, che accoglie ospiti ed eventi, mentre la sera lo stellato viene isolato per consentire la privacy dei commensali. “Il ‘nuovo’ ristorante – conclude Laureana – è tutt’uno con la scintillante Piazza Unità d’Italia, scenografia inimitabile che circonda completamente gli ospiti. Dentro questo palcoscenico i tavoli sono pensati come fluttuanti ballerine classiche che volteggiano grazie alle luci interne che creano l’atmosfera onirica perfetta per la degustazione dei piatti stellati. Gli chef hanno ricevuto proprio quest’anno la seconda stella Michelin”.
Tornando infine alla parte hotel, interessante è anche il lavoro che ha visto coinvolto il corpo scale che è stato trasformato in una non convenzionale galleria d’arte, restaurando gli originali gradini di legno e arricchendo i pianerottoli di pareti ricoperte in raso che fanno così da fondale per le opere che ospiteranno, in quella che è stata ribattezzata Galleria Harry’s Art. “La filosofia è quella di creare un ambiente che sia una seconda casa per l’ospite, ma allo stesso tempo un luogo aperto alle esigenze della città”, racconta a proposito l’architetto Egidio Panzera.