Sono stati quasi 10 milioni i passeggeri transitati negli aeroporti italiani lo scorso marzo. Un numero che si avvicina sempre di più ai volumi pre-pandemia, anche se resta ancora inferiore del 30% rispetto allo stesso mese del 2019.
Il mercato nazionale, con oltre 4,2 milioni di passeggeri, conferma le buone performance registrate nei mesi scorsi attestandosi a un -13,6% rispetto al 2019, calcola Assaeroporti. In ripresa anche il segmento internazionale con 5,5 milioni di viaggiatori, -38,4%, corrispondenti a oltre il 60% del traffico pre-Covid, ossia il miglior risultato raggiunto da inizio pandemia.
Il numero dei movimenti, pari a 97.695, conferma il trend di ripresa segnando un -18,1% sui volumi osservati nel 2019.
Andando più nel dettaglio, Assaeroporti definisce “estremamente positivi” i risultati di alcuni scali che hanno addirittura superato i livelli del 2019 come Palermo +0,6%, Bari +2,5% e Brindisi +4,7 per cento. Altrettanto degni di nota gli aeroporti che hanno pressoché raggiunto i numeri pre-Covid: Catania -7,5% e Bergamo -5,7 per cento. Si segnala, inoltre, il significativo incremento del traffico in gran parte degli aeroporti regionali, tra cui Trapani, Lampedusa, Alghero, Perugia, Cuneo, Crotone, Taranto-Grottaglie, Bolzano e Grosseto.
Continua, infine, la crescita del cargo con 98.955 tonnellate di merci trasportate e un +1,8% sul 2019. A trainarla lo scalo di Milano Malpensa che rappresenta il 68% del traffico merci totale e registra un +33,6% sui livelli pre-pandemia.
Nel complesso, conclude l’associazione italiana dei gestori aeroportuali, i dati registrati a marzo lanciano segnali incoraggianti per la stagione estiva, nonostante l’incertezza che permane a causa del conflitto in Ucraina.