Formare figure professionali in grado di favorire l’innalzamento della qualità della nostra offerta turistica, rendendola maggiormente strutturata, integrata e competitiva a livello internazionale. Con questo obiettivo nasce il Master in Management delle Imprese Culturali e Creative – Major in Turismo Sostenibile, Strategie e tecniche di destination management per lo sviluppo e la valorizzazione dei territori, organizzato da Luiss Business School in collaborazione con Accademia Intrecci, realtà specializzata nel settore dell’ospitalità.
Il master inizierà a ottobre nella cornice di Villa Blanc, sede dell’ateneo romano, per poi proseguire nel campus residenziale di Accademia Intrecci. Una scelta che permetterà agli studenti di approfondire sul campo le esigenze, le opportunità, le opzioni per costruire e rafforzare professionalità manageriali sempre più preziose.
L’Italia, infatti, è una delle principali mete di viaggi internazionali e il turismo rappresenta un settore fondamentale per l’economia. Con riferimento al 2019, fa sapere l’ateneo, esso si attesta a circa il 7,0% del Pil, con il 7,1% degli occupati, pari a quasi 1,7 milioni di addetti. Includendo effetti diretti e indiretti, genera quasi il 14% del valore aggiunto totale e dell’occupazione. Inoltre, con circa 131,4 milioni di arrivi e 436,7 milioni di presenze, e un periodo medio di permanenza dei turisti di 3,32 notti, il Belpaese si colloca, a livello europeo, in quarta posizione, dopo la Spagna, la Francia e la Germania per numero di presenze totali. I turisti stranieri sono 220,7 milioni e rappresentano il 50,5% del totale delle presenze, valore superiore alla media dell’Unione Europea che è pari a 46,6 per cento .
L’avvento della pandemia, tuttavia, ha rappresentato uno spartiacque: il fatturato è diminuito di quasi il 60% e le presenze turistiche totali si sono ridotte di oltre il 50% rispetto al 2019. I dati recenti, però, relativi alla terza settimana di aprile 2022, segnalano una inversione di tendenza: l’Italia è la seconda meta preferita dopo la Spagna per numero di prenotazioni aeree internazionali con 621mila presenze contro le 925mila della penisola iberica.
“Nonostante un quadro particolarmente confortante, siamo – si legge nella nota – ancora di fronte a un settore che non esprime un impatto adeguato sulla nostra economia per le carenze e le segmentazioni presenti nella nostra offerta complessiva. Un’offerta non in grado di valorizzare adeguatamente il patrimonio culturale, storico, artistico, paesaggistico ed enogastronomico del nostro Paese”. Dall’esigenza di trasformare questo potenziale inespresso in opportunità concreta di sviluppo prende forma la proposta formativa dei due istituti.