È scomparso domenica 5 giugno, a soli 72 anni, Roberto Wirth, proprietario dello storico Hotel Hassler di Roma. Pambianco Hotellerie l’ha recentemente intervistato e ne ricorda la grande classe e la profonda umanità.
“Appartenente alla quinta generazione di una famiglia di albergatori svizzeri, Wirth, sordo profondo dalla nascita, ha sempre avuto un sogno fin da quando era bambino: gestire in assoluta autonomia un hotel e di diventare un grande albergatore. Con la sua tenacia, tenendo sempre a mente il suo obiettivo, è riuscito a far diventare il suo Hassler un’icona dell’hotellerie a livello mondiale. L’Hassler è sempre stata la sua passione e la sua casa”, si legge nella nota. Nel corso degli anni, è riuscito a espandere e sviluppare l’azienda di famiglia e ad ampliare il suo portfolio: Il Palazzetto, Parco del Principe in Toscana, Borgo Bastia Creti in Umbria e Hotel Vannucci a Città della Pieve. “I miei 5 gioielli”, li chiamava.
La sua educazione e le sue esperienze formative a Milano, alla Scuola alberghiera di Stresa e alla Cornell University sono state le basi della sua visione imprenditoriale.
“Brillante, attento, lungimirante non ha mai smesso di impegnarsi in prima persona sia per la sua città di Roma, dove come Presidente dell’Associazione di via Sistina-via F. Crispi si è sempre battuto per la riqualificazione e il decoro del centro storico, che per la sua Onlus Cabss”, prosegue il comunicato, che dal 2004 supporta i bambini sordi e sordociechi da 0 a 6 anni e le loro famiglie.
Nel 1992 ha, poi, istituito una borsa di studio ‘Fulbright – Roberto Wirth’ dando a giovani laureati sordi e udenti la possibilità di specializzarsi in un’area a supporto dei bambini sordi e sordociechi italiani presso la Gallaudet University, Washington D.C., negli Stati Uniti, l’unico ateneo al mondo bilingue (american sign language e inglese), accessibile anche agli studenti sordi e sordastri.
Sarà, ora, compito dei figli, Veruschka e Roberto Jr, portare avanti la sua eredità.