Nel giro di due giorni, a fine maggio, si sono susseguite due grandi operazioni a Montegrotto Terme, in provincia di Padova. La prima riguarda il figlio del noto fumettista italiano Gianluigi Bonelli, padre di Tex Willer: Giorgio Bonelli, imprenditore nel settore alberghiero, si è aggiudicato all’asta l’Hotel Imperial. Due giorni dopo, l’hotel Commodore è stato comprato dal fondo israeliano Jerusalem Gardens Mordoch. La città nel cuore dei Colli Euganei sembra dunque essere al centro dell’interesse degli investitori per un rilancio del turismo e del territorio.
Per quanto riguarda il primo deal, Corriere del Veneto riporta che l’acquisizione è avvenuta per 980mila euro ma per la ristrutturazione Bonelli dovrà spendere 10 volte tanto, attorno ai 10 milioni di euro. Il progetto vuole far rinascere il ‘cowboy dei fumetti’ inventato dal padre: l’hotel Imperial diventerà l’hotel di Tex Willer e affiancherà un parco tematico, il Tex Willer World, che sorgerà nei 22 ettari ora spogli dell’ex cava Bonetti.
Al lavoro sul progetto è l’architetto Hans-Peter Demetz, supportato dagli architetti Alberto Asquino di Montegrotto e Giorgio Pescatori di Milano. “Ora apriremo le discussioni con gli istituti di credito” ha spiegato Bonelli alla testata. “Questo hotel – ha continuato – è determinante nel progetto perché, al di là dell’importante valore intrinseco della proprietà, per quanto avvilita dagli atti vandalici perpetrati, è interessante perché si trova proprio di fronte alla strada d’accesso alla cava Bonetti. È certamente la struttura complementare che più si addice al Parco Tex”. Per quanto riguarda l’iter, ci vorranno almeno otto mesi tra autorizzazioni e progettazione prima di poter partire coi lavori, che comprenderanno un villaggio indiano e un villaggio western, una grande laguna naturale con cascate e giochi d’acqua al posto delle ‘normali’ piscine, il museo di Tex e una steak house.
Passando alla seconda operazione, la vendita dell’hotel Commodore è stato oggetto di un lungo iter di annullamenti. L’asta infatti è stata ripetuta più volte, come scrive Il Gazzettino. Nel novembre dell’anno scorso, infatti, il gruppo israeliano era riuscito ad aggiudicarsi l’hotel, ma ha dovuto rinunciare in seguito a un ricorso che contestava l’irregolare costituzione della cauzione. Alla ripetizione della procedura di vendita, era stato un fondo russo ad avere la meglio per 3,1 milioni di euro. Ma a vanificare l’aggiudicazione erano nel frattempo intervenute le sanzioni successive al conflitto in Ucraina, con il blocco dei conti correnti dei grandi gruppi imprenditoriali e degli oligarchi. A fine maggio 2022 è stata fatta un’altra asta vinta ancora dal fondo di Gerusalemme, che ha acquisito l’immobile per un valore attorno a 3,75 milioni di euro, lievitato enormemente rispetto alla base d’asta fissata a circa 1,4 milioni.
Il sindaco Riccardo Mortandello non nasconde a Il Gazzettino la soddisfazione per l’esito della ‘combattutissima’ asta: “Se il gruppo israeliano ha ancora creduto all’acquisto impegnandosi per un importo addirittura maggiore, significa che profonderanno energie per un rilancio che farà certamente bene al turismo locale”. Entro il mese di giugno, Mortandello riceverà una delegazione del fondo israeliano, con la quale sarà fatto il punto sulle progettualità in corso per ridare nuova vita al Commodore.