Con il ritorno su Milano, nella nuova Casa Baglioni che aprirà a fine novembre 2022 nel quartiere di Brera, si conclude (per ora) lo sviluppo di Baglioni Hotels & Resorts nelle grandi città. Il gruppo infatti è presente in Italia a Roma, Venezia, Firenze e tra poco anche a Milano, mentre il suo piano di sviluppo punta verso un’altra direzione, come racconta il CEO Guido Polito a Pambianco Hotellerie: “Nelle città più rilevanti siamo già presenti e credo che ora sia il momento di scommettere sui resort al mare e, perché no, anche in montagna. Buone le performance a Punta Ala nella Maremma toscana e nel nuovo Baglioni Resort Sardegna a nord di San Teodoro. Abbiamo aperto a fine maggio Masseria Muzza, in Puglia, a pochi minuti da Otranto, e stiamo pensando ad altre destinazioni leisure. Nel mirino ci sono la Sicilia, la Costiera amalfitana e, appunto, alcune mete in montagna. Nel giro di cinque anni prevediamo l’opening di altre tre strutture alberghiere”.
Per quanto riguarda il nuovo hotel milanese in via dei Giardini, si tratta appunto di un ritorno del gruppo sulla piazza meneghina dopo che ha ceduto nel 2020 la gestione dello storico The Carlton, con doppio ingresso in via Senato e via della Spiga, a Rocco Forte Hotels. Alla domanda se la nuova apertura sia interpretabile come ‘un passo avanti’ rispetto alla presenza precedente, Polito risponde: “Sicuramente. La qualità di Casa Baglioni è maggiore rispetto a The Carlton. La location è un gioiello, le camere sono più grandi, il design è accattivante. Decisamente si tratta di un miglioramento e ne siamo orgogliosi”.
Casa Baglioni vanterà 30 camere e suite, un’area living, un ristorante firmato dallo chef stellato Claudio Sadler e una wine cellar. Gli spazi, progettati dallo studio d’architettura Spagnulo & Partners, traggono ispirazione dall’arte e dal design della Milano anni ’60. Un’anticipazione del mood che si vivrà nell’hotel è stato offerto dalla mostra In-Between. Tra arte e design, allestita negli ambienti che diventeranno gli spazi comuni dell’hotel, e che descrive appunto il delicato rapporto tra le due discipline. In esposizione, sotto la curatela sempre dello studio Spagnulo & Partners, i lavori di quattro artisti internazionali (Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Anne Imohof e Giulio Paolini) offerti da Stefano Cecchi Trust Collection – Fondo per l’Arte.
Federico Spagnulo, senior partner dello studio di architettura e interiors, racconta che Casa Baglioni si caratterizzerà soprattutto per l’arte: “L’hotel ospiterà in pianta stabile, nella lobby, nel ristorante, nei corridoi e in alcune suite, opere della collezione Stefano Cecchi Trust Collection – Fondo per l’Arte. Non sarà solo un albergo ma una galleria d’arte che esporrà in modo continuativo ‘pezzi’ degli anni Sessanta, del neo spazialismo e contemporanei. Solitamente, gli alberghi espongono opere di giovani artisti, emergenti, qui invece troveranno dimora i protagonisti della storia dell’arte italiana. L’idea è quella di aprirsi alla città come polo culturale, come luogo di esperienza artistica”.