Un deal tutto a stelle e strisce. Il gruppo Choice Hotels International ha acquisito Radisson Hotel Group Americas per 675 milioni di dollari. Nel portfolio di Choice entrano quindi nove brand di Radisson, 624 hotel e oltre 68mila stanze, con l’obiettivo dichiarato dal gruppo di espandersi nei segmenti upscale e upper-midscale e in particolare nella costa occidentale e nel Midwest degli Stati Uniti..
L’operazione riguarda solo la divisione americana del gruppo che fa capo alla cinese Jin Jiang International Holdings. Quella europea ha sede a Bruxelles. Quest’ultima, capitanata dal presidente Emea Chema Basterrechea, sta perseguendo il suo obiettivo di espandersi in diversi Paesi e anche in Italia, con una trentina di strutture nella Penisola nell’arco di cinque anni. L’idea è quella di posizionarsi sia nelle principali città d’arte sia nelle città ‘secondarie’, tra cui Ferrara, Nola, Alagna e Siracusa, queste ultime due destinazioni contano strutture entrate nel portfolio del colosso mondiale grazie a una partnership con Mira Hotels & Resorts.
La strategia del gruppo, in Italia come nel mondo, segue due driver di business, quello delle strutture in affitto e quello degli ‘asset light’, cioè della gestione con contratti di management oppure degli accordi di franchising.
Tornando all’Italia, il Belpaese è un obiettivo strategico per il gruppo, su cui sta investendo molte risorse: “Crediamo molto nell’Italia – aveva raccontato Basterrechea in un’intervista a Pambianco Hotellerie – perché ha una forte vocazione turistica, un patrimonio storico e culturale unico al mondo e anche una forte potenzialità di ingresso per i grandi gruppi e le catene, il cui peso sul totale alberghi della Penisola oscilla tra il 6% e il 10%. Il limite per gli alberghi indipendenti è che la proprietà immobiliare e la gestione spesso coincidono, invece si tratta di due ‘mestieri’ diversi, e quindi l’avvento delle catene può spingere il settore verso una maggiore professionalizzazione. L’attività di gestione dell’albergo, del resto, sta diventando sempre più complessa e richiede conoscenze di ingegneria finanziaria, esperienza nella gestione delle risorse umane, know-how tecnologico e competenze nella commercializzazione”.