La pandemia ha modificato le modalità di prenotazione degli alberghi e si tratta di processi che sono destinati, molto probabilmente, a rimanere. Innanzitutto, si rileva il crescente uso dei canali online e, in particolar modo il boom delle prenotazioni dirette, cioè non filtrate da Ota o altre agenzie, ma rivolte direttamente al sito web dell’hotel.
Lo dimostrano i dati forniti dall’azienda specializzata nella consulenza digitale per il segmento turistico Blastness, che rileva come siano in continua crescita le prenotazioni alberghiere effettuate sui canali digitali: il pickup dal primo gennaio al 31 maggio 2022 su un panel di oltre 900 strutture clienti ha superato i 400 milioni di euro, il 66% in più rispetto allo stesso periodo del 2019. L’Italia nei primi cinque mesi dell’anno si conferma il primo mercato per volume di prenotazioni con quota pari al 22%, seguita da Stati Uniti (16%), Regno Unito (10%), Germania (7%), Francia (6%), Svizzera (6%) e Australia (3%).
Il fenomeno più rilevante è la ‘svolta’ del booking diretto. Sempre in base alle rilevazioni di Blastness, le prenotazioni sui siti ufficiali delle strutture alberghiere registrano una crescita a tre cifre pari a +117% rispetto al 2019. Accelerano anche quelle effettuate sulle online travel agency, tra cui Booking ed Expedia, anche se crescono (solo) del 37 per cento.
“Particolarmente significativa – osserva Andrea Delfini, founder e CEO di Blastness – è la provenienza delle prenotazioni transate dai siti web ufficiali: il 28% dagli Stati Uniti, seguiti da Italia (18%), Regno Unito (8%), Germania (8%), Svizzera (7%) e Francia (6%). Questo testimonia come gli americani siano più abituati a consultare e prenotare i propri soggiorni sui canali ufficiali delle strutture ricettive”.
Il manager spiega che la crescita del canale diretto è frutto sia della crescente digitalizzazione dei comportamenti degli utenti sia delle azioni messe in atto da Google Travel che agevolano le possibilità di vendita diretta. “Negli ultimi anni – aggiunge – Big G ha messo in campo enormi investimenti per lo sviluppo e l’implementazione di Google Travel e delle sue diverse estensioni. Il portale vuole essere il punto di partenza per la pianificazione di ogni viaggio: dalla ricerca dei voli, al reperimento di informazioni sulla destinazione, al suggerimento di itinerari per arrivare, naturalmente, alla prenotazione dell’hotel o della struttura ricettiva. L’obiettivo del colosso di Cupertino non è quello di diventare una nuova Ota ma è semplicemente quello di riprendersi la posizione di primo motore di ricerca anche nel settore turistico-alberghiero, leadership che nell’ultimo decennio ha perso a favore, appunto, delle Ota”.
Tutti noi oggi utilizziamo, anche inconsapevolmente, Google Travel. Quando si cerca un hotel, in particolare attraverso uno smartphone, si vede nelle prime schermate la scheda Google Business Profile (evoluzione della precedente Google My Business) e il comparatore tariffario Google Hotel Ads che mostra per la data selezionata le tariffe di tutti i ‘rivenditori’ delle camere dell’hotel in questione. L’hotel può pubblicare, attraverso un integration partner come Blastness, le tariffe del suo sito ufficiale nel comparatore Google Hotel Ads e promuoverle attraverso campagne di advertising. E Google differenzia ed evidenzia, se attivo, il canale diretto da tutti gli altri canali di vendita con la dicitura ‘sito ufficiale’.
“Sostanzialmente – continua Delfini – Google si pone come primo passo nella ricerca delle camere di un hotel e agevola il processo di scelta del canale di vendita presso cui fare l’acquisto mostrando all’utente, in modo comparato, tutte le possibilità, tra cui anche il sito ufficiale. È evidente che, se ben gestito e utilizzato, questo strumento agevola e supporta lo sviluppo del canale diretto di vendita. Negli ultimi due anni Google Hotel Ads è stato il canale di vendita con il più alto tasso di crescita nella distribuzione elettronica di camere”.
Il CEO di Blastness spiega che diverse funzionalità di Google Travel occupano, in modo crescente, anche le schermate delle ricerche, come le mappe che mostrano in tempo reale disponibilità e prezzi delle strutture in una destinazione o come i widget che mostrano l’andamento tariffario e la data migliore in cui pianificare il soggiorno. E conclude: “Anche gli annunci di advertising delle pagine di ricerca (Google Ads) si stanno arricchendo di estensioni che derivano da Google Travel, come ad esempio la possibilità di mostrare in tempo reale i prezzi delle camere all’interno dell’annuncio stesso. Sicuramente possiamo affermare che Google Travel sta rivoluzionando ed in parte ha già rivoluzionato gli equilibri e il mercato della vendita online di camere”.