Il gruppo di management, che attualmente ha in gestione tre asset alberghieri in Calabria, ha tracciato un percorso virtuoso orientato all’eccellenza del servizio e alla conoscenza del territorio. E punta ad espandersi.
“Ci dicono: non immaginavo di trovare in Calabria questi tesori nascosti. In effetti, il filo conduttore dell’esperienza che proponiamo in tutte le nostre strutture è proprio la scoperta del territorio”. Coro Ortiz de Artiñano, chief strategy & commercial officer di Mediterranean Hospitality Management & Consulting sintetizza in questo aneddoto il percorso di valore che il gruppo ha costruito grazie al lavoro accurato nei tre asset alberghieri che gestisce nella Costa degli Dei.Le tre realtà offrono la quintessenza dell’eccellenza locale, ma hanno target e approcci esperienziali molto differenti: Baia del Sole Resort e Capovaticano Resort Thalasso Spa, entrambi a Capo Vaticano, si declinano il primo su un target familiare e il secondo sul segmento wellness, mentre il boutique hotel Villa Paola a Tropea offre il lusso di un esclusivo ex convento del XVI secolo a un pubblico alla ricerca del genius loci.
“Il fil rouge è sempre il territorio e una filosofia di vita legata al Mediterraneo, al benessere e alla bellezza”, chiosa Ortiz de Artiñano.
NUOVI PROGETTI IN GESTIONE
Il gruppo fa sintesi di un savoir faire di professionalità internazionale e convivialità mediterranea, portando nel servizio e negli spazi un’empatia che conquista il cliente. “Una formula vincente – osserva la manager – che negli ultimi tre anni ci ha portato a registrare importanti incrementi di fatturato. Oggi possiamo contare su un team solido di oltre 200 persone. Questo fa sì che il nostro modello di management risulti performante e ci dà modo di ampliare il portafoglio, prendendo in gestione nuove strutture in cui portare il nostro know-how consolidato”. In Calabria, ma anche in altri territori. Il gruppo punta su nuove gestioni perché “la velocità di sviluppo con l’acquisizione di proprietà richiede tempi molto lunghi – chiarisce Luca Giuliano, fondatore e CEO della società – mentre noi vogliamo dare una forte accelerazione al business alberghiero, giocando la carta della capacità di rapporto con il partner e ottimizzando i risultati grazie a una expertise molto sviluppata su quattro aspetti: accoglienza, ristorazione, wellness ed esperienze territoriali”.
NUOVI SERVIZI E OUTLET DI RISTORAZIONE
Il gruppo ha portato avanti piani ambiziosi di sviluppo. Villa Paola è una dimora storica che veniva gestita quasi su scala privata, “quando è entrata nel nostro portafoglio – evidenzia Iconio Bagnato, cluster general manager – l’abbiamo trasformata nel primo boutique hotel 5 stelle in Calabria, quasi decuplicando il fatturato. Come? Lavorando sul tailor made, sulla cura dei particolari, su un lusso che in Calabria è poco diffuso”.
In tutte le strutture gestite sono state moltiplicate e diversificate le attività legate al vivere bene: dalla creazione dei beach club ai nuovi outlet di ristorazione, come il fine dining a Villa Paola che è diventato un elemento di forte appeal.
Fa storia a sé Capovaticano Resort Thalasso Spa: una wellness destination in uno scenario naturale unico, con marcata vocazione al benessere, dove il gruppo ha sviluppato un’offerta olistica intorno all’elemento marino, thalassoterapia compresa. Questo contribuisce a un allungamento della stagione: il Resort è stato infatti la meta ideale già per le prime fughe di primavera e porterà l’estate verso l’autunno.
I risultati sono confortanti: il fatturato della proprietà è aumentato negli ultimi due anni dell’11% nonostante la pandemia e ci si aspetta un’ulteriore crescita del 15% per l’anno in corso. “Quest’anno – aggiunge il manager – abbiamo deciso di prolungare la stagione di apertura. Abbiamo aperto a inizio aprile e chiuderemo a inizio novembre, quasi tre mesi in più rispetto alle stagioni passate, e svilupperemo attività ed eventi che daranno la ‘reason why’ ai turisti per venire in Calabria nella cosiddetta low season”.
GLI ASSET STRATEGICI
Sono tre gli asset cruciali che in Mediterranean Hospitality percepiscono come vincenti.
“Innanzitutto la ricerca costante dell’eccellenza – rimarca il CEO Giuliano – perché siamo convinti che in questa regione ci sia un terreno fertile e un mercato molto meno saturo rispetto ad altre aree. Poi vorremmo basare l’eccellenza sull’autenticità. Ad esempio, abbiamo fatto un lavoro enorme nella ristorazione per selezionare fornitori locali, che oggi coprono il 94% della supply chain per i nostri outlet, tutti gestiti direttamente in house. È una scelta di ecosostenibilità e attenzione all’ambiente, ma in fin dei conti se vieni in Calabria è per scoprire questa terra e la nostra volontà è di portare ricchezza alla comunità locale. Gli chef sono locali, i piatti territoriali, talvolta utilizziamo il dialetto per giocare con le nostre origini”. E le persone sono la base di tutto, “perché senza le persone non si fa eccellenza – aggiunge -. Abbiamo investito nella formazione dei nostri ragazzi più promettenti avviando un progetto di collaborazione con grandi chef come Cracco e Morelli. Il focus sul capitale umano è determinante per attrarre professionisti da fuori regione e per essere incubatore di talenti che hanno modo di crescere con noi.
Una combinazione felice che produce disruption portatrice di innovazione e cambiamenti positivi”.
Questo approccio, fino ad oggi, ha dato grandi soddisfazioni e risultati vincenti. “In Calabria abbiamo costruito un ecosistema del vivere bene – conclude il CEO – e non è una cosa scontata. Il paesaggio di questa regione è stato spesso sfregiato in passato, ma ai nostri ospiti regaliamo l’esperienza autentica del bello che è fatta di luoghi incontaminati, di piccole grandi attenzioni, sapori e suggestioni. Il paesaggio e l’amore per il bello sono parte integrante della nostra offerta e noi cerchiamo di valorizzare un approccio quasi osmotico a questo angolo di Mediterraneo”.