Durante questa calda, caldissima finora, estate 2022 sono 25 milioni gli italiani che hanno programmato una vacanza e, tra questi, uno su cinque lo ha fatto scegliendo una struttura outdoor, con predilezione per villaggi e agriturismi. A raccontarlo sono le stime contenute nella nuova edizione dello ‘Studio sul Turismo Outdoor’ realizzata da Istituto Piepoli e commissionata da Enit-Agenzia Nazionale del Turismo e da Human Company, la più importante società a capitale italiano ad operare oggi nel segmento open air. Sono numeri importanti per questo settore del mondo hospitality che, già in costante crescita negli ultimi dieci anni, con l’avvento della pandemia ha potuto ancora di più rispondere alle rinnovate esigenze di un’ampia fetta di turisti italiani che guarda all’outdoor come location migliore e più sicura per le sue vacanze.
Sempre secondo la ricerca, le vacanze all’aria aperta sembrano essere il must post-covid per gli italiani: 2 su 3, oggi, ammettono che dall’inizio della pandemia la loro propensione a svolgere all’aperto le proprie vacanze è cresciuta. E questo importante trend della stagione estiva 2022 potrebbe portare a numeri in linea con quelli del 2019, se non a presenze addirittura superiori. “L’indagine dell’Istituto Piepoli – spiega Domenico Montano, general manager Human Company – conferma le nostre previsioni, secondo le quali avremo una stagione positiva con performance superiori ai numeri pre-Covid. Al momento, nelle nostre strutture, stimiamo il 40% di presenze in più rispetto al 2021 e, soprattutto, una crescita del 15% anche rispetto alla stagione 2019 per tutti i villaggi”.
Tra i propensi alla vacanza inoltre, aggiunge lo studio, il turista open air non solo è il più fidelizzato (l’82% si dichiara pronto a partire) ma anche il più orientato a prolungare il soggiorno: per il 24% dei turisti outdoor la vacanza sarà più lunga, mentre resterà invariata per gli altri. La formula open air piace sempre di più e non solo per il contatto con la natura, ma anche per l’incremento dei servizi di qualità sull’onda del glamping. Le antiche piazzole per le tende cedono il posto alle case mobili che offrono spazi e sistemazione al livello di un hotel, con doppi bagni, cucina completa di tutto, due camere da letto e spazio in abbondanza. “Queste nuove prospettive offerte dall’outdoor – racconta Roberta Garibaldi, amministratore delegato Enit – consentono di vivere pienamente e in modo nuovo spazi inattesi. Il contesto storico attuale ci ha educato a vivere l’esperienza di viaggio con modalità rivisitate, rispondendo anche all’esigenza di rafforzare il senso di rispetto per l’ambiente naturale e consentendo di potenziare la fruizione dell’esperienza di viaggio. Il turismo all’aria aperta pone le basi per consolidarsi sempre di più negli scenari turistici attuali. Il 2022 è un anno ideale per intercettare nuovamente i flussi da oltreoceano anche in ottica open air”.
Riguardo alla destinazione, infine, secondo lo ‘Studio sul Turismo Outdoor’ l’Italia si conferma per il 2022 la favorita dai turisti open air con l’88% delle preferenze (+3% rispetto al 2021). Sul podio delle regioni preferite dal turista outdoor la Puglia (18%) consolida la propria prima posizione e condivide il podio con la Toscana (11%) e la Sardegna (10%). Ottime le performance anche di Lazio, Calabria e Sicilia (tutte a quota 8%). Quanto alle destinazioni e al periodo, il 58% di chi pianifica una vacanza outdoor sceglierà il mare, il 17% la montagna e il 14% città e località d’arte prevalentemente nei mesi di luglio (42%) e agosto (46%), che si confermano i mesi dominanti, con una quota apprezzabile a settembre (11%).