L’industria dei congressi e degli eventi riparte. Dopo il lungo stop forzato dovuto alle norme di sicurezza imposte dalla pandemia il settore del turismo congressuale sta recuperando il tempo perduto. Nel 2021 in Italia sono stati complessivamente realizzati 86.438 eventi in presenza o in formato ibrido (partecipanti in parte in presenza e in parte collegati da remoto) registrando un aumento pari al +23,7% rispetto al 2020, anche se permangono a -80% sul 2019. Sono i dati dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-Oice, ricerca promossa dall’associazione della meeting industry italiana Federcongressi&eventi e realizzata dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Aseri.
Si tratta di un aumento significativo dato che nel 2021 le normative hanno reso possibile la realizzazione degli eventi in presenza solo dal primo luglio e con capienza ridotta sino al 2 dicembre. inoltre, le normative in essere nel 2021, con particolare riferimento al distanziamento, hanno delineato una differente modalità di utilizzo delle sedi a favore di quelle di grandi dimensioni. Le sedi con una capacità complessiva di oltre 2.500 posti hanno infatti aumentato del 73,2% gli eventi ospitati.
Prima dell’improvvisa battuta d’arresto dovuta alla pandemia nel 2020, il mercato italiano dei congressi e degli eventi registrava un tasso di incremento medio annuo del numero di eventi pari al 4,1 per cento. E oggi, secondo la ricerca, ci sono le premesse per riprendere il trend: la domanda di eventi e congressi da parte di aziende e associazioni è ripartita in maniera significativa non appena il Governo ha permesso la ripresa degli eventi. Guardando al sentiment espresso dalle sedi al momento della rilevazione dei dati, nei primi mesi del 2022, quasi il 40% stimava di ritornare ai livelli pre-Covid di eventi ospitati in presenza già nel 2022 e il 37,2% nel 2023.
“In questo momento tutte le imprese della filiera stanno rispondendo a una domanda che è persino superiore alle aspettative”, commenta la presidente di Federcongressi&eventi Gabriella Gentile. “Il mercato chiede eventi, e li vuole in presenza. Il virtuale è stato una risorsa importante durante la pandemia e continuerà a rappresentare una modalità possibile anche in futuro mail valore degli incontri di persona è sicuramente uscito rafforzato dallo stop imposto dal Covid”.
Per quanto riguarda poi le sedi per eventi, gli alberghi congressuali sono la tipologia più utilizzata e hanno concentrato il 72,8% degli eventi totali. I centri congressi e le sedi fieristico congressuali hanno ospitato il 4,4% degli eventi mentre le dimore storiche non alberghiere (abbazie, castelli, antiche locande e casali, palazzi storici, ville, ecc.) il 3,6 per cento.
Inoltre, il 67% delle sedi ha ripreso l’attività registrando un aumento del fatturato rispetto al 2020 e per quasi la metà di queste, il 48,9%, l’aumento è stato almeno pari al 50 per cento.