La proprietà dello storico Grand Hotel San Pellegrino, ovvero il Comune di San Pellegrino Terme (Bg), stava cercando da tempo un operatore per completare i lavori di restauro, dopo una ristrutturazione già portata avanti negli anni di oltre 22 milioni per ridare vita all’immobile monumentale in stile Liberty. Ora un nome c’è, con il quale sono in corso trattative, anche se la certezza dell’accordo si potrà avere solo nei prossimi mesi. Si tratta di Cassa Depositi e Prestiti, società controllata da Mef-Ministero dell’Economia e delle Finanze con la quale il Comune della Valle Brembana sta facendo una valutazione sulla sostenibilità dell’operazione.
Non si tratterebbe però di un’acquisizione nel senso tradizionale: “Noi non venderemo lo storico albergo” afferma Vittorio Milesi, vicesindaco e assessore Affari generali, Bilancio e Sviluppo economico del Comune di San Pellegrino Terme. E spiega: “L’idea è quella di concedere al nuovo operatore un diritto di superficie per 99 anni. Nello specifico, Cdp vorrebbe riproporre lo schema che sta portando avanti a Salsomaggiore Terme. In quel caso ha acquistato all’asta il Grand Hotel Salsomaggiore, da noi non sarà esattamente così, ma con le stesse modalità che ha messo in campo nel progetto parmense, la gestione verrà proposta a Qc Terme“.
Nel caso l’accordo andasse in porto, e si dovrebbe sapere entro fine anno, la società controllata da Mef-Ministero dell’Economia e delle Finanze dovrebbe partecipare al completamento del restauro dell’hotel, che riguarda il recupero di quattro piani di camere, del sottotetto e dell’interrato, per un totale che, secondo uno studio di fattibilità del 2016, si aggira su 26 milioni di euro.
Nel Grand Hotel San Pellegrino, nato nel 1902 e chiuso nel 1979, soggiornarono personaggi illustri come la regina Margherita di Savoia, il compositore Pietro Mascagni, il generale Luigi Cadorna, i Premi Nobel Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo, nobili della famiglia dello zar di Russia, e molti altri.