In piena pandemia, la proposta di isolamento e distanziamento dell’Eden Reserve Hotel & Villas di Gardone Riviera aveva attratto una clientela luxury orientata alle residenze ad uso esclusivo che propone il resort. Sarà però il 2022 a portare un pieno riallineamento con il pre-Covid per la struttura 5 stelle sulla sponda bresciana del Garda, in portafoglio del gruppo austriaco Signa Luxury.
“In termini di numeri siamo in linea con il 2019 già ora – conferma il general manager Olivier Gerber – dato che si registra uno scarto soprattutto rispetto allo scorso anno. C’è una maggiore mobilità. E dunque se nel 2021 la clientela veniva soprattutto dall’area germanofona europea, quest’anno c’è meno linearità ma con flussi più internazionali, con presenze dal Medio Oriente, dagli Stati Uniti e dall’Est Europa. È una clientela con una
buona capacità di spesa, che ha voglia di scoprire nuove esperienze, di godere delle proposte eno-gastronomiche di territorio”.
Con lo stile disegnato dagli archistar Matteo Thun, David Chipperfield, Richard Meier, Marc Mark, oltre che dallo Studio Atp Sphere e di Enzo Enea per la landscape architecture, l’Eden Reserve Hotel & Villas propone residenze e spazi privati coniugati ai servizi alberghieri di alto livello.
Da aprile ad agosto 2022 l’occupazione media per le suite arriva al 65% e per le ville a due settimane/mese, con punte da sold out che coincidono con le vacanze brevi di inizio stagione (come Pentecoste o Pasqua) e con un luglio più solido di agosto, giocato su prenotazioni last minute. Risultato? “Per quest’anno puntiamo a riportare il fatturato ai 2 milioni del 2019”, conferma Gerber. Nell’offerta mista – residenziale e hotellerie – di Eden Reserve, il prodotto villa è quello che ha maggiore potenziale di crescita, dato che finora non è stato spinto su tutti i canali
potenzialmente aggredibili. “Riscontriamo un interesse crescente – conferma il general manager – soprattutto per la privacy che viene garantita nelle strutture. Abbiamo ospiti che scelgono di evitare la lobby o il ristorante, per garantirsi uno spazio totalmente intimo e privato, ma allo stesso tempo godono dell’accesso a una proposta enogastronomica di livello”.
In questo quadro si inscrivono le collaborazioni con cantine del territorio e produttori di sapori locali, ma anche la scelta di proporre una cucina più “autentica” e meno elaborata con il giovane chef Marco Carasi, alla guida del ristorante La Celeste. Sul fronte personale quest’anno tutti i dipendenti con contratto stagionale sono tornati e in
cucina lo chef Carasi fa da polo di attrazione, ma un po’ di fatica si è fatta per la sala. “Se prima arrivavano 20 cv, adesso ne arrivano 3, ma sicuramente più targetizzati”, osserva Gerber. Quanto alle strategie per fidelizzare il personale, oltre a stipendi più alti della media, Eden mette sul piatto alcuni benefit come alloggio e strategie di team building.
Rispetto alle spinte inflattive invece, trattandosi di un boutique hotel, non pesano troppo sulla struttura e dove invece i rincari si fanno sentire è sulle materie prime per la cucina. In questo scenario complesso, per il 2023 le aspettative sono positive. “Per il boutique hotel gli assetti sono consolidati e funzionano – conclude il manager – ma sulle ville si può fare la differenza, crescendo con la giusta strategia e i giusti partner. E una settimana in più fa già una differenza importante”.
In vista anche un ampliamento, calendarizzato per il 2024, con la realizzazione di suite distribuite in quattro bungalow, una nuova piscina e spa una palestra in esterno. E forse già dal 2023 potrebbe esser attivato un beach club sul lago, spazio esclusivo per i clienti di Eden.