Non si ferma la corsa al rialzo dei prezzi degli hotel. Nel primo semestre 2022, Ihg Hotels & Resorts ha riportato un Adr in salita del 24% rispetto al 2021, e anche più alto del 2019 (+4%). L’average daily rate è cresciuto più dell’occupazione, che è avanzata nei sei mesi di quest’anno del 10% rispetto al tasso registrato a giugno 2021.
Per quanto riguarda il bilancio (ad interim) dei primi sei mesi dell’anno, il colosso americano dell’hotellerie ha totalizzato ricavi per 1,8 miliardi di dollari, in crescita del 52% rispetto allo stesso periodo del 2021. È volato il profitto operativo a +162%, raggiungendo 361 milioni nel semestre dell’esercizio in corso. Si è ridotto inoltre il debito netto, passando dai 2,5 miliardi del primo semestre 2021 a 1,7 miliardi di quest’anno (-30%).
Considerando sempre il semestre, il RevPar sconta ancora un gap rispetto al 2019 (-10,5%) ma cresce del 51% rispetto al 2021. Keith Barr, CEO di Ihg Hotels & Resorts, ha detto che il RevPar si è avvicinato molto al livello pre-pandemico nel secondo quarter dell’anno, aggiungendo che il pricing è decollato in seguito alla forza dei brand, alla piattaforma tecnologica e al programma di loyalty. “Il recupero della domanda e dei prezzi – ha osservato – ha portato l’utile a crescere più del doppio rispetto al semestre 2021, con la profittabilità in America che adesso è superiore a quella del 2019. Bene anche l’area Emeaa e buoni risultati anche dalla Greater China, che si incominciano a intravedere in questi ultimi mesi, dato che prima le performance erano molto basse e vincolate alle restrizioni Covid”.
Barr ha concluso comunicando che il buon andamento del gruppo nel primo semestre 2022 ha portato Ihg a reintrodurre un dividendo del 10% più alto rispetto a quello precedente e a lanciare uno share buyback (riacquisto di azioni) di 500 milioni di dollari.