Fervono le discussioni nella sezione Hospitality del Gruppo Turismo Assolombarda, di cui è presidente Damiano De Crescenzo, direttore generale Planetaria Hotels: la maggior parte dei membri della sezione ha riportato in auge l’idea, già lanciata lo scorso marzo, di introdurre un supplemento temporaneo e trasparente a carico degli ospiti dell’hotel per calmierare, almeno in parte, l’aumento vertiginoso dei costi energetici che arriva ormai a erodere quasi totalmente la marginalità degli alberghi.
L’idea comincia già a prendere forma rispetto alla proposta di qualche mese fa, e da una prima stima si indica una ‘energy surcharge’ che potrebbe ammontare a 16-18 euro a camera a notte. “Si tratta di un supplemento fisso – spiega De Crescenzo – perché il costo dell’energia non cambia a seconda della tariffa o della categoria dell’hotel. Gli aumenti delle bollette colpiscono tutti gli alberghi, indipendentemente dalle ‘stelle’, e l’incidenza per camera è la stessa. Diventa assolutamente necessario trovare un rimedio che tamponi l’emorragia di questi mesi”. De Crescenzo sottolinea che la proposta è di non alzare la tariffa, perché la variazione del prezzo ‘di listino’ dipende dal mercato, mentre è più equo e trasparente un supplemento ‘fuori’ dalla tariffa. Si tratterebbe cioè di una sorta di extra da addebitare, una maggiorazione temporanea, fino a quando dura lo stato di emergenza.
La roadmap che sta portando avanti il nutrito gruppo di catene che fa capo a Assolombarda è di creare una massa critica di albergatori per discutere sul progetto e metterlo in opera. I membri della sezione Hospitality (a parte qualche eccezione) stanno portando avanti confronti all’interno delle proprie società e con i vertici delle diverse associazioni di categoria, sia a livello locale sia nazionale. “Se Milano fosse compatta – sottolinea De Crescenzo – potremmo già raggiungere una buona massa critica e si potrebbe partire con un accordo condiviso tra gli albergatori”.
L’idea rispunta adesso perché i costi energetici sono ‘impazziti’ e per gli alberghi si tratta di un salasso, essendo realtà energivore, funzionanti 24 ore su 24, con erogazione di elettricità e di riscaldamento che è indipendente dal numero delle presenze, dotate in alcuni casi di impianti che non hanno efficientamento energetico ottimale, e che, anche in caso di chiusura dell’hotel, necessitano di mantenere in funzione gli impianti.
Lo scorso luglio, le bollette del gas e dell’energia elettrica sono volate addirittura a sei volte rispetto al 2021, e le previsioni fanno pensare a un’ulteriore impennata quest’inverno. Inoltre, con il freddo, la bolletta del gas nelle strutture ricettive non si limiterà all’acqua sanitaria ma comprenderà il riscaldamento, con un costo quindi che diventerà ‘fuori controllo’.