Il traguardo del 2019 è stato superato nello scorso mese di luglio dalla maggior parte degli hotel in Europa, per quanto riguarda la marginalità dell’esercizio economico. Lo evidenzia la società di ricerca sull’industria alberghiera Str, divisione di CoStar Group, che ha analizzato il goppar (profitto operativo lordo per camera disponibile) in diverse città.
Berlino è la città che ha avuto l’indice che misura la marginalità ‘operativa’ per camera disponibile, cioè i margini ottenuti dalla sottrazione dei costi variabili dal fatturato, ai livelli più alti. Nel mese di luglio, nella città tedesca il goppar ha raggiunto 34 dollari, a +183% rispetto al 2019 a livello comparabile, mentre nel mese di giugno lo stesso mercato ha riportato un goppar pari a 98 dollari, ovvero il 132% in più rispetto allo stesso mese pre-pandemico.
Parigi ha riportato a luglio un goppar di 313 dollari, dopo un giugno a 347 dollari, mentre Londra e Amsterdam hanno registrato una crescita della redditività del 105% con, rispettivamente, 172 dollari e 98 dollari.
“Rispetto al pre-pandemia – ha osservato Alex Robinson, direttore partner industriali di Str – l’occupazione degli hotel in Europa si attesta su 10% in meno, ma molti mercati che erano vuoti nell’estate 2021 ora sono pieni di visitatori. A luglio, Londra e Parigi hanno riportato un’occupazione dell’85%, quasi il doppio di quella dell’anno precedente. Va detto che è l’aumento delle tariffe il fattore chiave della ripresa”.
Robinson infatti ha sottolineato che i prezzi delle camere negli hotel europei a luglio sono cresciuti del 27% rispetto a quelli del 2019, con Atene, Edimburgo e Roma tra i principali protagonisti di questa accelerata.