Un anno ‘importante’ per Londra Palace Venezia, i cui risultati stanno superando il 2019 e sono trainati da un management accorto, che ha iniziato al lavorare sul revenue prima della pandemia, arrivando a performance legate, appunto, più al revenue che all’occupazione.
Un altro motivo della ‘scalata’ del 5 stelle in Riva degli Schiavoni, che da 10 anni è l’unico Relais & Châteaux della Laguna, è la stessa destinazione, che sta vivendo una forte evoluzione. Sono attesi infatti nella Serenissima nomi di prestigio dell’hotellerie, nell’arco dei prossimi tre anni, tra cui Four Seasons al Danieli, Rosewood al Bauer, Orient Express di Accor a Palazzo Donà Giovannelli. Non solo Milano e Roma, dunque, nel mirino degli investitori, anche Venezia sta facendo crescere gli appetiti di fondi immobiliari e delle grandi catene internazionali. “La città sta cambiando – conferma Alain Bullo, maître de maison dell’hotel – soprattutto per quanto riguarda la ricettività. Siamo contenti che arrivino nomi di tale prestigio perché portano lustro alla città, in particolare il Four Seasons al Danieli che sarà proprio di fianco al nostro hotel e che valorizzerà ulteriormente Riva degli Schiavoni. Apparentemente, a sentire i discorsi delle istituzioni, sembra che Venezia vada verso una maggiore selettività del turismo, anche se questo ancora non è visibile. Indubbiamente, eventi spettacolari come la cena di gala Dior alla Biennale e la sfilata di Dolce & Gabbana l’anno scorso, danno lustro alla città”. Il manager fa riferimento a una città ‘fragile’ che non può sostenere un turismo giornaliero troppo elevato, motivo per cui da gennaio 2023 verrà introdotto il ‘numero chiuso’ per gestire l’afflusso in Laguna dei turisti ‘mordi e fuggi’. Il provvedimento non riguarderà gli ospiti degli hotel ma solo i visitatori giornalieri, e, ci tiene a precisare Bullo, “non è una chiusura della città, che anzi vuole rimanere accogliente, ma bisogna trovare un modo intelligente per gestire i flussi”.
Tornando ai risultati di Londra Palace Venezia, il management, come detto, ha puntato sui ricavi, infatti da gennaio all’inizio di settembre 2022, a fronte di un calo dell’occupazione dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2019, il fatturato totale è cresciuto del 25 per cento. “Giugno è stato il miglior mese di sempre – aggiunge Bullo – e settembre sarà ancora meglio di giugno. Ipotizziamo una crescita nel mese in corso del 30% rispetto a settembre 2019, con un ricavo medio per camera occupata a +40% e per camera disponibile a +25 per cento. Facendo una proiezione sull’anno, il fatturato totale 2022 è atteso in un range tra +25% e +30% rispetto al 2019”.
Il maître de maison dell’hotel sottolinea il deciso incremento della clientela americana rispetto al periodo pre-pandemia: “In agosto ho partecipato a due eventi, a New York per Internova, che rappresenta il secondo gruppo di agenzie in Usa, e a Las Vegas per Virtuoso. Ho percepito un trend positivo per l’anno prossimo, la voglia di viaggiare in Europa è alta tra i turisti ‘a stelle e strisce’, e in Italia in particolare. Ho notato inoltre che gli operatori sottolineano l’aumento esponenziale delle tariffe negli hotel americani, che è presente anche da noi, ma risulta più giustificato perché nel nostro Paese viene percepito un livello di servizio migliore”.
La storica dimora, iconica per le sue 100 finestre affacciate sul bacino di San Marco, si presenta inoltre in una nuova veste e con un nuovo naming, passando da Hotel Londra Palace a Londra Palace Venezia, per sottolineare la magnificenza della sua localizzazione. Stesso concetto che ha guidato il restyling: infatti l’interior design è frutto di una minuziosa ricerca storica, con sete, velluti e broccati che evocano gli elementi tradizionali locali, nati ispirandosi dallo studio dei dettagli ritrovati nelle dimore storiche venete. Questi tessuti, tuttavia, sono stati ridisegnati aggiungendo alle linee storiche stilizzazioni geometriche e figure astratte; l’essenza dell’antico è ancora presente, ma in una forma più leggera e dinamica che oggi incontra l’anima della città.
L’espressione di questa rilettura si vive anche nelle quatto nuove suite, tra cui due signature: la Suite Verne e la Suite Borges, che rendono omaggio agli scrittori Jules Verne e Jorge Luis Borges, due tra i personaggi illustri che hanno soggiornato in hotel.
Londra Palace Venezia presenta anche il nuovo executive chef Daniele Galliazzo, da quest’anno alla guida di tutta la proposta gastronomica dell’hotel e del Lpv Ristorante.