Buoni risultati nel confronto con il 2019 per il Gruppo Una, che registra quest’anno un ricavo medio per camera migliorato di oltre il 10% sul pre-pandemia. Lo ha rivelato a Pambianco Hotellerie il direttore generale Fabrizio Gaggio, sottolineando che il 2019 è stato un anno di grandi performance sia dal punto di vista del fatturato, a 127 milioni di euro, sia dell’utile finale a 4,5 milioni di euro.
L’occasione per parlare con il manager del gruppo di hotellerie italiano di proprietà di Unipol, è arrivata in una serata romana di fine settembre in occasione della presentazione alla stampa del nuovo UnaHotels trasteverino di Via Morosini, una delle vie simbolo del quartiere, teatro di un progetto di rigenerazione urbana che ha restituito alla città e al rione un elegante edificio realizzato a fine dell’Ottocento come struttura abitativa per la nascente borghesia capitolina.
“Questo anno di ripartenza – ha sottolineato Gaggio – deve essere temporalmente diviso in due. Una prima parte ancora influenzata negativamente dalle restrizioni sui viaggi, e la successiva (secondo e terzo trimestre) caratterizzata da grande euforia ed entusiasmo, la “revenge” post covid, con un volume di prenotazioni esponenziale ed un calendario fittissimo di eventi come mai avevamo visto prima”.
Innegabile l’incidenza sui risultati del blocco pressoché totale del turismo russo, leisure e business, a causa della guerra in Ucraina e delle sanzioni imposte ma anche dal prolungarsi del lockdown in Cina. “Se per quest’ultimo aspetto – ha ripreso – è ragionevole ipotizzare una ripartenza dei flussi provenienti dall’Asia tra il secondo ed il terzo trimestre del 2023, per il primo, visto il prolungarsi del conflitto, non è possibile fare più alcuna ipotesi di inversione di tendenza”. Parte di questa domanda “mancante” è stata coperta da un maggiore afflusso domestico ma soprattutto dalle prenotazioni provenienti dagli Usa, avvantaggiate dagli effetti inflattivi che stanno pesando sulle economie europee e dal migliore apprezzamento del dollaro sull’euro (rapporto euro/dollaro a 0,99 al 30 settembre scorso, per una parità che, riporta Il Sole 24 Ore, non si vedeva dal 2003, ndr)”.
“Consideriamo che il segmento corporate confermerà, anche quest’anno, il trend negativo – ha continuato Gaggio – e probabilmente tale dato tenderà a consolidarsi vista la rivoluzione che il remote working ha portato nelle abitudini lavorative di milioni di persone su interi comparti di business. Al momento stiamo riscontrando una forbice negativa compresa tra il 35 ed il 45%, per una domanda che valeva ,nel 2019, il 25% del fatturato complessivo. Preso atto di questa tendenza stiamo lavorando per recuperare alcuni di questi punti percentuali investendo sul segmento Mice e potenziando tutti gli strumenti in grado di attrarre domanda: dalle prenotazioni web che arrivano dai booking engine, alle convenzioni aziendali senza tralasciare il canale diretto, ovvero le prenotazioni via mail, tramite telefonate e il walk-in”.
Più delicato il tema del caro energia sul quale il DG conferma la preoccupazione largamente condivisa: “Al momento i rincari delle bollette energetiche e delle altre materie prime ad essi collegate non hanno avuto riflessi significativi su prezzi e tariffe medie proposte, sebbene registriamo incrementi, almeno sui primi, del 300% – 400% con una incidenza di questi costi fissi sul conto economico che è passata dal 4%-5% al 15%-18% in meno di un anno”.
Il ‘numero uno’ del Gruppo Una ha osservato che il volume delle vendite regge, ma un dumping di questa portata sarà impossibile da sostenere a meno di corpose e strutturali soluzioni politiche volte a mitigare questi aumenti: “Aspettiamo con estremo interesse i contenuti della prossima finanziaria che il nuovo governo varerà in autunno”.
“A questo punto – ha concluso – il vero rilancio dovrebbe arrivare nel 2023, sempre che il 2022 chiuda con un piano deciso e veloce di reazione al rincaro dei prezzi energetici. Il mercato nord americano probabilmente sarà ancora trainante. Noi abbiamo inserito, nel piano triennale, cospicui investimenti nel digitale, nella comunicazione e nelle operation. Obiettivi nel medio periodo: politiche tariffarie dinamiche, fidelizzazioni della clientela e miglioramento della esperienza complessiva del cliente con la internalizzazione, per esempio, del segmento ristorazione”.