La tre giorni del Ttg di Rimini ha aiutato a capire lo stato dell’arte del turismo italiano: dopo un 2022 positivo si guarda con incertezza a un futuro che potrebbe essere rovinato da fattori esogeni, come guerra e crisi energetica.
Grazie a un aumento del 25% nel numero di visitatori, la 59ª edizione del Ttg Travel Experience – andata in scena a Rimini, dal 12 al 14 ottobre, insieme al 71° Sia Hospitality Design e al 40° Sun Beach&Outdoor Style – è cresciuta rispetto allo scorso anno, ma anche rispetto al 2019. Nel 2021 infatti le presenze registrate avevano già raggiunto il 90% di quelle dell’ultimo anno pre Covid. Una costante affluenza di pubblico durante tutte le giornate, confermata anche dalla visibilità mediatica dell’appuntamento che – secondo i dati dell’organizzatore Italian Exhibition Group – tra radio, tv, media on line e off line ha superato i 260 milioni di contatti. Un ampio afflusso di visitatori pareggiato da un’interessante presenza di espositori: 2.200 secondo Ieg, ai quali si sono aggiunti anche 1.000 buyer esteri – il 58% proveniente dall’Europa e il 42% dal resto del mondo – e 250 speaker del settore che hanno animato gli oltre 200 eventi e incontri a tema andati in scena.
Numeri che raccontano di un mondo del turismo in fermento, come si percepiva anche girando tra i padiglioni. Un segnale incoraggiante dal punto di vista del ‘morale’ e un sentiment confermato da altri numeri, quelli dello studio presentato proprio a Rimini dall’Osservatorio sull’Economia del Turismo di Isnart Unioncamere. Dati che sono incoraggianti: le imprese ricettive italiane hanno venduto in media il 51,5% delle camere disponibili nel mese di giugno, il 72,6% a luglio e il 78,8% ad agosto; un andamento sostenuto anche rispetto alle performance del 2019. Il 64,2% dei turisti presenti in questi mesi era italiano e il 35,8% internazionale, componente quest’ultima in decisa ripresa rispetto al 2021. Una tendenza, quella della crescita dell’incoming, confermata anche in fiera dove erano presenti gli stand di tutte le 20 Regioni italiane.
Tra incognite e crescita
Un altro aspetto affrontato diffusamente in fiera e ripreso anche dall’Osservatorio è quello riguardante il mercato del lavoro: la ripresa della domanda si è infatti scontrata con uno shortage di disponibilità: il 60,7% delle strutture alberghiere ha incontrato grandi difficoltà a reperire personale. “C’è un problema di flessibilità del lavoro che deve essere affrontato al più presto per garantire al settore – spiega Gabriele Burgio, Presidente del Gruppo Alpitour – le giuste risorse in un momento nel quale le previsioni di crescita restano interessanti. Certo, le incognite non mancano, a partire dalle tensioni geopolitiche e dall’aumento dei costi dell’energia. Nonostante ciò per la fine del 2022 abbiamo una previsione di fatturato che tocca 1,6 miliardi di euro, numero non troppo lontano dal record dei 2 miliardi raggiunto prima del Covid. Anche perché parliamo di un anno monco nel quale abbiamo lavorato per mesi senza destinazioni per noi importanti, come Cuba o Messico. Se avremo un inverno meno complicato, per il 2023 puntiamo non solo a raggiungere la soglia dei 2 miliardi ma anche a superarla. Oltretutto già quest’anno è stato molto importante il dato sulle marginalità che stanno crescendo con costanza”. Anche guardando più da vicino al mondo dell’hotellerie, i numeri di questo 2022 sono stati interessanti. “Devo ammettere – dice Aldo Werdin, Direttore Generale di Excelsior Palace Hotel Portofino Coast di Rapallo – che dopo i due anni sconvolti dalla pandemia non mi sarei mai aspettato una ripresa così immediata e prolungata. Ora la prospettiva, a causa dei recenti aumenti energetici, non è forse delle più rosee e regna un po’ di incertezza. Molti albergatori liguri sono incerti se tenere aperte le strutture per la bassa stagione invernale. A mio avviso sarebbe un peccato perché la promozione fatta dallo scorso anno per la destagionalizzazione stava finalmente dando i suoi frutti. Noi comunque pensiamo anche al 2023 e come 5 stelle lusso punteremo non solo a confermare i buoni dati ma a crescere. Anche perché l’anno prossimo riapriremo a Santa Margherita Ligure un altro 5 stelle, l’Hotel Excelsior Palace Santa”.
Guardando al futuro
Tra i padiglioni di Rimini per molti imprenditori è stato il momento di raccontare di una positiva annata, ma anche di un futuro poco prevedibile. “Il buon andamento dell’estate – spiega Bernabò Bocca, Presidente Federalberghi e Sina Hotels – non è stato sufficiente a far tornare in pareggio il bilancio del sistema turistico italiano dopo due anni terribili. E purtroppo guardiamo con preoccupazione ai prossimi mesi per il rischio che il mercato turistico venga frustrato da una combinazione tra aumento dei costi e riduzione della domanda che potrebbe essere causata da un comportamento più conservativo delle famiglie italiane. Molti alberghi stagionali hanno anticipato la chiusura e sono tanti gli hotel che stanno pensando di sospendere l’attività in attesa di mesi migliori”. Sono tempi difficili per gli imprenditori del turismo proprio perché non è facile capire cosa succederà in futuro: una mossa utile potrebbe essere quella di tutelarsi in anticipo. “È in quest’ottica di protezione di un settore così importante per il sistema Paese – dice Arianna Nardi, Responsabile Marketing Generali Italia – che abbiamo creato ‘Attiva Turismo’. È una soluzione che si basa su tre moduli assicurativi studiati per le diverse aree di bisogno delle attività ricettive: è un target che comprende oltre 200mila Pmi tra hotel, extralberghiero, outdoor, parchi e agriturismi. Essere partner di vita nel business degli imprenditori del turismo, settore chiave per l’economia italiana che già oggi vale oltre il 10% del Pil e che le previsioni 2022 dell’Economic Impact Report di Wttc danno in crescita del 2% all’anno per i prossimi 10 anni, per noi vuol dire aiutare la crescita dell’Italia”. Anche la politica guarda alle soluzioni che possono spingere turismo e ospitalità oltre le difficoltà per garantirne il ruolo di locomotiva dell’economia italiana, come racconta Alessandra Bianchi, Assessore al Turismo del Comune di Genova. “Proprio a Rimini abbiamo presentato il piano di azioni per promuovere la destinazione nel periodo autunno-inverno, quello di bassa stagione. L’obiettivo è di proseguire il grande successo di presenze registrato in estate, che ha visto una crescita del 10% sul 2019. La strategia è di proporre al mercato soprattutto nazionale promozioni e offerte create in collaborazione con tour operator e albergatori. Con un focus su un segmento come il turismo congressuale che da noi ha sempre funzionato bene”. Per un Mice che però ancora nel suo insieme non ha ritrovato i numeri del pre pandemia, un altro settore storico, quello termale, ha ripreso vigore proprio nel 2022. “In Italia c’è un grande interesse per le terme, dopo la riduzione della frequentazione negli anni difficili della pandemia – spiega Emanuele Boaretto, titolare di Hotel Millepini a Montegrotto Terme (Pd) -. La voglia di tornare è ad esempio intensa tra i giovani, che cercano benessere e relax. Oggi però si capisce come per gli ospiti non conti più soltanto la struttura termale in cui vanno a soggiornare, ma anche la sua area di appartenenza. Si guarda al territorio nel suo complesso, che deve essere sano, vivibile, il più possibile tutelato. È quello che da sempre facciamo ad Abano e Montegrotto Terme, area che comprende il più importante bacino termale a livello europeo, con più di 3 milioni di presenze all’anno. E se fino a qualche anno fa accoglieva per la maggior parte ospiti tedeschi, austriaci e svizzeri, oggi sono tanti gli italiani”.