Una realtà familiare, con una storica esperienza nell’ospitalità e l’orgoglio nel proprio modello di business che unisce proprietà e management: è questo l’imprinting della famiglia De Santis, che detiene la proprietà e la gestione di Grand Hotel Tremezzo, icona del lusso sul Lago di Como, di Passalacqua, villa acquistata nel 2018 e aperta nel giugno di quest’anno, e di Sheraton Lake Como Hotel, il cui brand è in franchising con Marriott International.
Un modello di business che ha portato risultati importanti sul conto economico, che fa capo alla società Meta. Nel 2021 infatti Grand Hotel Tremezzo ha generato ricavi per 19,4 milioni di euro, con un ebitda vicino a 10 milioni, una redditività che si traduce in una percentuale sul fatturato del 49 per cento. Nel 2022, le due strutture insieme, ovvero Grand Hotel Tremezzo e Passalacqua, stimano di realizzare un fatturato di 40 milioni di euro.
Un commento sull’anno viene rilasciato da Valentina De Santis, owner e CEO di Grand Hotel Tremezzo e Passalacqua: “Quest’estate è andata benissimo, a Tremezzo si pensava di avere fatto il record nel 2019 e invece quest’anno è stato sorprendentemente il migliore di sempre. Il prezzo medio per camera è salito dal 2019 a oggi del 30%, e prevediamo un equilibrato incremento dell’Adr anche nel 2023, che si attesterà su +15%”. La tariffa media per camera è diversa nelle due strutture: Grand Hotel Tremezzo ha un Adr annuale su 1.500 euro, mentre Passalacqua raggiunge 2.500 euro.
La CEO racconta come è cambiata la destinazione negli anni: “Per quanto riguarda l’evoluzione più recente, cioè tra prima e dopo la pandemia, si nota un allungamento del periodo di soggiorno, che nel 2019 era in media di 2,7 giorni e adesso arriva a 4 giorni. Il turista inoltre ha il desiderio di godersi il tempo con relax, tanto che predilige itinerari con un minor numero di destinazioni, proprio per avere la possibilità di vivere l’esperienza più intensamente. Inoltre, i clienti chiedono spazi più grandi, infatti noi passeremo da 90 a 84 stanze a marzo 2023, che diventeranno 80 camere nel 2024”.
Per quanto riguarda invece l’immagine che il Lago di Como assume oggi rispetto a una decina di anni fa, De Santis spiega che c’è stato un forte cambiamento: “Un tempo si trattava di una destinazione amata soprattutto da una clientela agée, adesso il target è più giovane, complici anche le nuove aperture e i riposizionamenti di alberghi già esistenti, tra cui catene internazionali e strutture di design (Mandarin Oriental e Il Sereno, ndr). Di fatto, il Lago di Como è sempre più desiderato, non solo dai clienti ma anche dagli albergatori. I grandi gruppi infatti sono alla ricerca di location per presidiare il territorio lariano. I Paesi anglosassoni – conclude – rimangono il mercato principale sul Lago di Como, ovvero statunitensi, australiani e inglesi, ma cresce il numero degli italiani, i quali, arrivati durante il periodo pandemico quando gli spostamenti erano limitati, si sono in parte fidelizzati e tornano ancora”.
Per quanta riguarda Passalacqua, la villa sta sperimentando una forma di destagionalizzazione rimanendo aperta nei mesi di novembre, dicembre, fino a dopo le festività. “Siamo soddisfatti di questa decisione – commenta De Santis – che è in linea con le nostre aspettative e ci auguriamo di essere sold out per Natale e Capodanno. Tra l’altro, abbiamo già tantissime prenotazioni per il 2023, per cui si fa già fatica a trovare stanze libere per i mesi di giugno e luglio del prossimo anno”.
Villa Passalacqua fu progettata alla fine del ‘700 per volere del Conte Andrea Lucini Passalacqua, e accolse negli anni esponenti della musica, della letteratura, dell’arte e della politica: da Napoleone Bonaparte a Winston Churchill. Nel 1829 Vincenzo Bellini ne fece la sua dimora, dove compose due delle sue opere più famose, La Norma e La Sonnambula. Oggi Passalacqua conta 24 suite distribuite tra tre diversi edifici: Villa, Palazz e Casa al Lago. Palazz ospita inoltre la Spa, che offre in esclusiva trattamenti Barbara Sturm.