Il gruppo francese Evok porta in Italia il suo progetto di luxury hospitality ‘taylor-made’. Inaugurato nel 2014, oggi possiede sei diversi brand che lo hanno portato ad archiviare il 2022 a 53 milioni di euro.
Nolinski, Brach, Sinner, Cour des Vosges, Hameau de la Voliere e Palais Royal Restaurant sono i marchi che fanno a capo al gruppo, di proprietà di Pierre Bastid, sviluppato da Romain Yzerman e dal direttore generale Emmanuel Sauvage, con l’obiettivo, per ogni brand, di “individuare la location adatta, che incarni il Dna del marchio stesso”, ha dichiarato il direttore generale a Pambianco Hotellerie. “Fino ad oggi siamo rimasti in Francia, ma vogliamo diventare sempre più internazionali ed espandere il nostro business, ma soprattutto le nostre idee”.
Espansione che ha già messo le ruote in movimento, tanto che per giugno 2023 Evok ha previsto di aprire il primo hotel in Italia a Venezia, scegliendo il marchio Nolinski, considerandolo il più affine per via del suo “carattere elegante, classico e moderno”. I ricavi previsti per il primo anno di apertura del Nolinski Venezia si attestano sui 18 milioni di euro, mentre per la costruzione di ogni camera il gruppo ha investito 1,6 milioni fino ad arrivare ad un totale di 69 milioni senza considerare la parte di boutique al piano terra. Solo qualche giorno fa, inoltre, fa è stato nominato Alessandro Caristo come direttore generale della struttura veneziana.
E non si ferma qui. Evok, infatti, ha in previsione di aprire anche a Roma nel 2025 con il marchio Brach. “Sicuramente l’Italia per noi è fondamentale. In futuro prevediamo di aprire in altre città, come Firenze, Milano e il Lago di Como. Magari a Firenze, per i valori che incarna, vedrei bene un Nolinski, mentre a Milano potremmo portare il brand Sinner. Vogliamo avere lo stesso numero di location per ogni brand così da avere un equilibrio anche nel nostro piano strategico. Ora, ad esempio, abbiamo due Nolinski e tre Brach, vedremo dove continuare a espanderci”. Intanto, i vari designer scelti per le varie location sono Philippe Starck, Tristan Auer, Jean-Louis Deniot, Christophe Tollemer e LeCoadic-Scotto, tra gli altri.
Per Evok è fondamentale adattare il brand alla città e cultura circostante. Per Nolinski Venezia, ad esempio, “osservando i disegni e i progetti mi sono reso conto che il Dna tra Parigi e Venezia per il marchio era lo stesso. Stesso codice, stesso stile, anche se l’approccio culturale ovviamente è diverso. Parliamo di un programma ‘taylor-made’. Non potremmo mai creare 20 hotel in dieci anni e non è il nostro obiettivo. Noi vogliamo creare soluzioni su misura per i nostri ospiti che si adattino perfettamente ai valori e alla cultura circostante. E per farlo ci vuole tempo”.
I brand che trainano la performance di Evok sono “soprattutto Brach e Nolinski. Brach è più grande, ma il 50% del business è generato dal ristorante. Sinner, invece, è il marchio più recente, aperto prima del Covid con qualche difficoltà per via della pandemia, ma da adesso cominceremo a vedere i risultati”.