Bilancio ancora in crescita per Marriott International, che ha archiviato il 2022 con ricavi pari a 20,7 miliardi di dollari (19,3 miliardi di euro), segnando una crescita del 50% sul 2021. Con lo scorso esercizio il gruppo si è avvicinato al 2019, quando aveva registrato 20,97 miliardi di dollari, ma non lo raggiunge.
L’utile netto si attesta sui 2,3 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 1,09 miliardi dell’anno precedente. Numeri positivi anche per l’adjusted ebitda, che ha toccato 3,8 miliardi registrando +69% sul 2021, grazie soprattutto al primo semestre che ha segnato una crescita del 156 per cento.
Nello specifico le commissioni sulle strutture in franchising sono superiori a quelle in management, raggiungendo rispettivamente 2,5 miliardi di dollari vs. 1,04 miliardi. Inoltre, entrambe le fee hanno oltrepassato a due cifre il 2021 registrando un incremento del 40% e del 56 per cento.
“La performance nel 2022 è stata straordinaria”, ha commentato il CEO del gruppo Anthony Capuano. “Solo due anni dopo aver subito la più forte contrazione nella storia della nostra società, abbiamo registrato risultati finanziari da record. Il nostro modello di business ha generato una notevole liquidità nel corso dell’anno, permettendoci di investire nella crescita della nostra attività e di restituire 2,9 miliardi di dollari agli azionisti”.
In tutto il mondo il gruppo ha contrattualizzato nel 2022 quasi 108mila camere. “Siamo lieti che quasi il 40% di queste camere sia sotto l’egida dei nostri marchi di lusso e premium. Con quasi il 50% delle camere sottoscritte durante l’anno nei mercati internazionali non vediamo l’ora di espandere ulteriormente la nostra distribuzione e aggiungere più opzioni per i nostri oltre 177 milioni di soci Marriott Bonvoy“.
Alla fine del 2022 il numero di progetti in via di sviluppo a livello mondiale ammontava a 3.028 proprietà con oltre 496mila camere, di cui 1.009 proprietà con circa 199mila camere in costruzione, ovvero il 40% della pipeline, e 133 proprietà con circa 22.300 camere approvate per lo sviluppo, ma non ancora oggetto di contratti firmati.
Nel 2023, in particolare nel primo semestre, le stime prevedono le prenotazioni a livello globale rimanere solide. “A gennaio, il RevPar mondiale è aumentato del 51,6% rispetto all’anno precedente”, si legge in una nota ufficiale.
Inoltre, il gruppo ha annunciato che il presidente Craig S. Smith andrà in pensione il 24 febbraio 2023, dopo 35 anni di carriera nella società.