Un progettista di strutture alberghiere oggi ha una mission essenziale: deve creare dei contesti attrattivi, per garantire all’hotel di poter sviluppare una più ampia serie di elementi di valore, oltre a quello principale dell’ospitalità. È la filosofia che sta alla base del lavoro che Marco Piva, architetto e founder dello Studio Marco Piva, propone ai (tanti) committenti che si rivolgono a lui in cerca di una soluzione innovativa per dare vita a un albergo di successo. “Sempre di più – ha raccontato durante il primo Pambianco Hotellerie Summit tenutosi a Palazzo Mezzanotte lo scorso 8 marzo – gli hotel saranno osmotici rispetto al territorio al quale appartengono. È importante declinare un progetto anche in funzione della location nella quale la struttura è collocata per intercettare i grandi eventi che vanno in scena in quel luogo e creare interazioni. Noi progettiamo hotel che sono quasi delle macchine sceniche in grado di rispondere a queste esigenze creando scenari ad hoc”.
Un’altra richiesta che viene fatta sempre di più oggi ai progettisti è quella di dare vita a ‘prodotti-hotel’ sempre più personalizzati e con caratteristiche uniche, sia a livello di proposta di accoglienza che di customer experience. “Da tempo – ha aggiunto l’architetto – ci siamo dotati come studio di una struttura dedicata alla visualizzazione e al racconto del progetto sin dall’inizio della creazione. Perché se è vero che il racconto è nel progetto, c’è una necessità di far capire bene la visione di ogni opera a un mercato che è attento e reattivo. Avendo poi lavorato in giro per il mondo abbiamo sempre cercato di imparare e acquisire informazioni che ci fanno vedere come siamo posizionati in una macchina decisionale e progettuale complessa come è quella necessaria alla costruzione di un hotel. Senza dimenticare anche la grande attenzione che oggi c’è dal punto di vista dei nuovi valori etici legati alla sostenibilità, dei materiali e degli interventi”.
Un ultimo pillar, fondamentale per la creazione di alberghi innovativi, nei quali è l’esperienza il filo conduttore del soggiorno, è la capacità, che deve avere il progettista, di far risaltare nell’hotel le unicità presenti nel territorio nel quale è collocato. “Oggi le catene hanno cambiato registro e cercano di avere alberghi diversi a seconda della location, città e non solo, nella quale si trovano. D’altronde ogni luogo al mondo ha in sé una storia diversa che vale la pena di raccontare. Sono dell’idea quindi che una differenziazione studiata per ogni albergo sia un valore aggiunto, soprattutto in un Paese spettacolare come l’Italia. In quest’ottica è importante andare alla ricerca di edifici dal grande valore storico dove intervenire significa fare un lavoro anche di amplificazione della qualità del luogo. L’obiettivo è mantenere in vita una realtà storica nel rispetto di quello che è, ma con una destinazione diversa che sia in grado di soddisfare il desiderio di unicità dell’ospite”.
