Montano le critiche alla nuova campagna di Enit dal titolo ‘Italia. Open to meraviglia’, che presenta diverse immagini con l’iconica Venere di Botticelli che presta il suo volto per raccontare le bellezze della Penisola, dalle grandi città più note agli angoli più nascosti dell’Italia.
La campagna, promossa dal Ministero del Turismo e realizzata dall’agenzia Armando Testa, costata nove milioni di euro, ha sollevato molte perplessità, in primis dal sottosegretario alla Cultura dell’attuale governo Vittorio Sgarbi, che ha evidenziato l’aspetto ‘macchiettistico’ della Venere, “troppo simile a Chiara Ferragni”, e l’incoerenza del linguaggio adottato: “Lo slogan ‘Open to meraviglia’ che lingua è?”.
Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha osservato: “Perché banalizzare così l’Italia? La Venere di Botticelli è testimonianza della grandezza del Rinascimento fiorentino. Usarla con una maglietta addosso mentre mangia una pizza per pubblicizzare l’Italia nel mondo credo sia una scelta infelice e ingiusta per la nostra cultura”. Altre osservazioni sono state avanzate da Selvaggia Lucarelli su Il Fatto quotidiano, dove ha sottolineato che alcune scene della campagna sono state girate in Slovenia.
Per quanto riguarda la pianificazione della campagna. verrà diffusa nei principali hub aeroportuali e ferroviari internazionali, in particolare in Europa, Usa, Centro e Sud America, Cina, India, Sud Est Asiatico e Australia. La presenza di un QR code localizzato per Paese, permetterà il richiamo al sito Italia.it. Inoltre dei nove milioni, quattro milioni saranno investiti sull’ecosistema digitale con campagne crossmediali sempre al fine di sviluppare traffico sul portale, che ha anche un nuovo logo con la bandiera italiana a forma di finestra spalancata sul mondo.
Prima tappa della comunicazione sarà negli Emirati Arabi in occasione di Atm Dubai dall’ 1 al 4 maggio dove in oltre 500 metri quadrati verrà esportata l’eccellenza dell’italianità.