Una prima vittoria per la destagionalizzazione. L’obiettivo su cui l’Italia sta cercando di lavorare da anni, ha trovato compimento nella distribuzione delle presenze presso l‘Hotel Caruso di Ravello, in costiera amalfitana. Nel mese di aprile 2023, il 5 stelle che fa capo a Belmond ha registrato un tasso di occupazione dell’80%, superando anche il 2019, quando si totalizzavano percentuali tra 60 e 65, in quanto aprile è sempre stato considerato un mese di bassa stagione.
Lo racconta a Pambianco Hotellerie Alfonso Pacifico, managing director dell’Hotel Caruso e director of Special Projects per Belmond, sottolineando che in primavera i clienti sono soprattutto europei e in parte anche americani e cinesi. “I flussi dei turisti – conferma – si stanno spalmando in periodi tradizionalmente non votati al turismo, da marzo fino a Natale. Questo ci porta a ripensare il concetto di accomodation, perché dobbiamo garantire a ottobre e a novembre, per fare un esempio, la stessa accoglienza che offriamo in estate. Attualmente un 50% delle attività in costiera sono destagionalizzate, bisogna aumentare la percentuale perché c’è richiesta da parte dei clienti. Per rispondere alle esigenze di chi si muove in diversi periodi dell’anno, noi stiamo investendo in esperienze che amplino le proposte Spa che abbiamo attualmente, e nei prossimi tre anni apriremo un wellness center di oltre 200 metri quadrati”.
Per quanto riguarda l’estate 2023, le prenotazioni sono già superiori a quelle del 2019: “Siamo già a un tasso di occupazione dell’82% – precisa il managing director – e prevediamo di raggiungere l’85%, mentre ci fermavamo all’80% durante il pre-Covid. Noto anche la maggiore richiesta di suite e di camere più grandi, probabilmente perché i clienti, dopo gli anni di pandemia, danno maggior valore al tempo e preferiscono trascorrere momenti insieme ai familiari all’interno della camera. Il concetto del ‘tempo’ torna anche nella richiesta di vivere esperienze che li immergano autenticamente nel territorio, e ci chiedono quindi di prenderci cura del loro tempo”.
L’incremento di presenze e prenotazioni porta a stimare una chiusura anno a 30 milioni di fatturato per l’Hotel Caruso, contro i 26 milioni dell’anno precedente. Ricavi in crescita non solo per l’aumento del tasso di occupazione spalmato sull’anno ma anche per l’Adr che raggiunge 2.450 euro, circa 700 euro in più rispetto al 2019. “All’aumento delle tariffe – spiega Pacifico – corrisponde un aumento del livello di servizio, infatti abbiamo investito sul personale con 170 dipendenti per 52 camere. Prima avevamo 2,8 addetti per camera, oggi più di 3 per camera”.
Allargando lo sguardo al territorio, la costiera amalfitana è in continua evoluzione e sta spingendosi verso l’entroterra: “Non siamo più solo costiera di mare – specifica il manager – perché stiamo sviluppando percorsi altrettanto affascinati all’interno, come l’antico sentiero delle Formichelle nel parco dei monti Lattari, nella frazione di Tramonti”.
La costiera amalfitana è un territorio morfologicamente particolare, conosciuto in tutto il mondo grazie a personaggi che, in passato, l’hanno resa celebre come Jacqueline Kennedy, che ha soggiornato a Ravello nel 1962, e lo scrittore Gore Vidal che trascorreva sei mesi l’anno nella sua villa La Rondinaia a Ravello. Ancor prima della Dolce Vita, il successo internazionale di Ravello (e in generale della costiera) si fa risalire al Grand Tour tra il 1700 e il 1800 e poi l’arrivo di Wagner, nel 1880, decreta l’anima artistica di Ravello che si declinerà successivamente nel noto Ravello Festival a Villa Rufolo..
Lanciata da questi iconici ‘testimonial’ che hanno portato la sua bellezza nel mondo, la costiera amalfitana sta vivendo un’evoluzione diversa da altri territori contraddistinti dal turismo di lusso, che vedono l’ingresso delle catene internazionali: “La costiera è caratterizzata da storici 5 stelle indipendenti – conclude Pacifico – e mi farebbe piacere che arrivassero nuovi brand internazionali, perché quando aumenta la competizione si eleva ancora di più la qualità dei prodotti. Oggettivamente, sussistono difficoltà strutturali per i grandi gruppi perché è difficile trovare sul territorio hotel con un numero di camere interessante, dai 40 in su, affinché la catena possa avere un giusto break even nella gestione operativa. Le strutture ricettive in costiera, inoltre, presentano spesso limiti legati alla difficoltà di realizzare impianti, ascensori, parcheggi, e altri servizi che rendono difficile garantire gli standard di un 5 stelle”.