Negli Stati Uniti si sta consolidando il trend degli ‘extended stay’, ovvero dei soggiorni che durano più di un mese.
Di tutta risposta al fenomeno, i grandi gruppi alberghieri americani – come Marriott, Hilton e Hyatt – hanno cominciato a creare marchi ‘ad hoc’ per soddisfare l’esigenza del mercato e permettere lunghe permanenze, secondo quanto riportato da Skift.
Marriott sta per lanciare un nuovo marchio che si rivolgerà agli ospiti “che cercano soggiorni più lunghi a un prezzo di fascia media” e ha recentemente dichiarato di voler portare in Usa e Canada un brand per soggiorni prolungati chiamato Apartments by Marriott Bonvoy in un segmento di prezzo superiore. Anche l’AD di Hilton Worldwide, Chris Nassetta, ha lasciato intendere qualche mese fa che avrebbe lanciato un brand di nuova costruzione per soggiorni prolungati entro pochi mesi. Il 18 aprile Hyatt Hotels ha presentato un nuovo marchio, Hyatt Studios, per entrare nel segmento degli ‘extended stay’ di fascia medio-alta in Nord America, le cui prime strutture saranno probabilmente inaugurate nel 2024.
A beneficiare di questo nuovo trend è stato anche Extended Stay America, il marchio “più noto del segmento negli Stati Uniti”, riporta Skift. Gli investitori che nel 2021 hanno acquisito la società (Blackstone e Starwood Capital) hanno rilevato 111 hotel WoodSpring Suites per un valore di 1,5 miliardi di dollari l’anno scorso (circa 1,4 miliardi di euro al cambio attuale), ed Extended Stay America sta ora ridenominando queste proprietà come parte della sua nuova strategia di crescita multimarca, che si concentra sui segmenti economy e midscale. “Di recente, gli affitti degli appartamenti sono stati alti e molte persone stanno cercando un nuovo posto dove attendere fino a quando non avranno una nuova casa, e questo è stato un vento di coda per noi”, ha dichiarato Greg Juceam, CEO di Extended Stay America.
La domanda di alloggi per extended stay sta superando l’offerta di quasi tre a uno nella maggior parte dei mercati statunitensi, secondo la società di consulenza The Highland Group. Negli ultimi mesi, infatti, i segmenti economy, mid-price e upscale hanno visto la domanda aumentare di percentuali a due cifre, mentre l’offerta è cresciuta solo di percentuali a una cifra. E il mercato Usa risponde. Secondo Lodging Econometrics, circa un terzo della pipeline di costruzione di hotel negli Stati Uniti è costituito da progetti per soggiorni prolungati, ovvero circa il 30% delle camere previste.
L’interesse per i soggiorni prolungati è anche degli investitori alberghieri, che ritengono che questo modello di business sia migliore e più proficuo rispetto a un servizio completo del tradizionale hotel. Questo perché si usa meno personale per via di un minor ricambio di ospiti e le esigenze di pulizia sono più basse, contribuendo ad aumentare i margini. “Nonostante le sfide poste ai viaggi d’affari di più alto livello, riteniamo che gli hotel extended-stay di qualità, con forti standard di marca e personale efficiente, siano generalmente tra i tipi di hotel più redditizi”, hanno dichiarato gli analisti di Truist Gregory Miller e Patrick Scholes. “Gli hotel a lunga permanenza sono molto popolari per gli ospiti, grazie alle camere ampie e ai servizi che a volte includono cibo e bevande. L’efficienza dei costi di manodopera, delle utenze e i costi assicurativi relativamente più bassi possono essere determinanti per l’approvazione dei finanziatori”.