Le Olimpiadi come occasione di crescita per il Paese. È quanto è emerso dall’incontro ‘Welcome To Valtellina – Turismo e nuovi scenari oltre lo sport’, che si è svolto presso la Camera di Commercio di Sondrio, organizzato da Mc International. In questa occasione Sergio Schena, membro del Cda di Fondazione Milano Cortina 2026, ha ‘quantificato’ l’impatto di questo evento: “Quando si svolgono i giochi olimpici in un Paese, il fatturato cresce tra il 12% e il 13%, e, a differenza di altri eventi, rimane nel tempo. La città di Torino con i Giochi invernali del 2006 ha messo a segno un +65%, Vancouver nel 2010 ha incassato +60 per cento. Nel 2026 avremo tre miliardi di spettatori a seguire le competizioni olimpiche, quindi la visibilità per i nostri territori sarà altissima. In particolare i mercati di riferimento saranno Usa, Canada, Germania, Svezia, Norvegia, Cina e Giappone, che sono le nazioni che hanno più passione per le Olimpiadi”.
Tra i territori coinvolti, oltre Milano e Cortina, un ruolo da protagonista avrà la Valtellina, che è “la montagna di Milano”, come molti relatori hanno sottolineato. Questo territorio si sta preparando ad accogliere l’evento del 2026, nella cui area si svolgeranno molte gare, e i Cinque Cerchi diventano allora un’opportunità per risolvere alcune criticità infrastrutturali e urbanistiche del territorio, diventano cioè un acceleratore degli investimenti.
Dopo aver ribadito l’occasione preziosa e irripetibile di questo grande evento per il Paese, la domanda che serpeggiava tra i relatori della tavola rotonda a Sondrio era legata al post-Olimpiadi: Cosa lasceranno sul territorio? Magda Antonioli, professoressa e fellow Polis Università Bocconi di Milano, vicepresidente Etc (The European Travel Commission), ha spiegato che, per essere competitivi nel lungo periodo e quindi nel post-Olimpiadi, occorre una visione strategica: “La territorialità non può essere improvvisata. Tutti gli stakeholder devono essere coinvolti, bisogna fare rete. Aggiungo che bisogna creare la consapevolezza nei residenti che il turismo porta un vantaggio”.
Su questo ha fatto eco Giorgio Palmucci, vice presidente Associazione Italiana Confindustria Alberghi: “I grandi eventi non sono solo un volano per l’economia locale, ma sono un’opportunità di innovazione e di maggiore sostenibilità anche sociale, cioè bisogna guardare agli effetti del post-Olimpiadi nella realtà di chi vive sul territorio. L’obiettivo è quello di catalizzare investimenti per la rigenerazione urbana, per migliorare i luoghi, i quartieri, i trasporti. L’aspetto importante è che i Giochi non diventino un appuntamento ‘one shot’, a cui faccia seguito il vuoto. Per creare una strategia a lungo termine è però necessaria una forte integrazione tra la politica e il territorio. Pubblico e privato devono lavorare insieme”.
Palmucci ha anche sottolineato che “viviamo in un Paese dove nei prossimi anni, a partire da quest’anno, ci saranno grandi eventi di rilievo internazionale”. A cominciare dalla Ryder Cup a settembre 2023 a Roma, passando per gli Atp Finals di tennis che si svolgeranno a Torino fino al 2025, il Giubileo a Roma sempre nel 2025, i Giochi del Mediterraneo a Taranto nel 2026, a cui si aggiunge la candidatura di Roma a Expo 2030.