nell’hotel rivolto ai giovani, La camera perde valore trasformandosi in un luogo funzionale ed essenziale. L’area living diventa il cuore dell’albergo. Per questi format la connessione tra persone e luoghi rappresenta la chiave del successo.
Millennials e gen Z sono i segmenti generazionali associati al concetto di ‘nativi digitali’. Nati o cresciuti da subito con il web a disposizione, e con tutte le relative facilitazioni d’acquisto, di ricerca di informazioni o recensioni tipiche della rete, rappresentano insieme quasi quattro miliardi nel mondo. In Italia i millennials sono circa 11 milioni, gli individui della generazione Z raggiungono i 9 milioni. Sulle loro scelte l’influenza del web è pressoché totale: tra consigli di coetanei, esperti o influencer, analizzano e confrontano offerte e prezzi, guardano foto e video, giudicano tutto quello che comprano e provano. Ma soprattutto amano sentirsi unici, sono interessati a prodotti e servizi molto personalizzati e poco standardizzati. Questo significa che anche a livello alberghiero vogliono vivere esperienze da condividere, ricche di immagini, sensazioni ed emozioni. E nel processo di acquisto e utilizzo dell’esperienza di vacanza, la tecnologia e il digitale hanno un ruolo fondamentale nell’arco di tutta la customer journey: dalla decisione sulla destinazione alla selezione dell’albergo, dalla gestione della prenotazione alla scelta e al booking di esperienze legate alla location, fino alla personalizzazione del servizio, al Crm, alla raccomandazione della struttura e alla sua valutazione.
L’ALBERGO-TIPO
A queste generazioni, prima che ad ogni altro potenziale ospite, si rivolgono brand come Mama Shelter, Hoxton e The Student Hotel, quest’ultimo un format ricettivo modellato sulla condivisione e sulla sharing economy. The Student Hotel, che recentemente ha anche cambiato nome diventando The Social Hub (Tsh), mette a disposizione dei più giovani nelle sue strutture (in Italia la prima ha aperto a Firenze nel 2019, seguita da quella di Bologna e da altre in arrivo a Roma e Torino e poi ancora a Firenze) una serie di spazi comuni come palestra, sala giochi, bistrot, music store, piscina, tutti immaginati e finalizzati a creare opportunità di contatto. Tsh, come anche Mama Shelter ed Hoxton, propone luoghi di design, ampi e aperti h24, in cui oltre a rilassarsi e nutrirsi, gli ospiti possono interagire tra di loro e con l’ambiente circostante esterno e i clienti non alloggiati. L’albergo-tipo dei millennials e dei gen z è infatti bar-centrico, lobby-centrico, mentre la camera perde valore trasformandosi in un luogo funzionale ed essenziale, dove si dorme, ci si lava, e poco più. Un letto confortevole, uno spazio minimo ma giusto, un bagno funzionale sono sufficienti, anche il frigobar diventa voluttuario. L’importante è che i servizi (anche quelli superflui) siano nella hall e negli spazi comuni. L’area living diventa il cuore dell’hotel dove gli ospiti devono ‘sentirsi a casa loro’, liberi di bere un caffè, connessi agli amici o alla famiglia, per vedere un film online o fare conoscenza. Per questi format alberghieri la connessione tra persone e luoghi rappresenta la chiave del successo, ed è quello che i più giovani cercano con crescente frequenza quando viaggiano.
E’ quanto accade anche nei resort più ‘millennials oriented’ di Mangia’s come il Pollina Resort e il Favignana Resort che si caratterizzano per le numerose occasioni di socializzazione favorite dall’offerta sportiva, che comprende anche campi da calcio e da padel, e dagli eventi unici come il ‘rito del tramonto’, perfetto da instagrammare soprattutto per le numerose coppie giovani che scelgono queste strutture affordable luxury.
LA GEN Z PRENOTA PRIMA
A confermare questa tendenza e rivelarne altre arrivano i dati del primo Osservatorio di PiratinViaggio sull’estate 2023 degli italiani. In una stagione all’insegna dei ‘ritardatari organizzati’ tra Bel Paese ed Europa, visto che il 70% degli italiani non ha ancora prenotato le proprie vacanze estive, emerge che è la gen Z quella più propensa a muoversi in anticipo: il 48% di loro ha infatti affermato di prenotare addirittura con tre mesi di anticipo e il 25% un mese prima di partire. In fatto di preferenze di viaggio per i millennials, è il mare la meta preferita (55% dei casi) davanti a montagna e città, mentre per la gen Z è la città al top delle scelte, con quasi il 50% delle preferenze. E in fatto di mete, la gen Z preferisce l’Europa, scelta dal 60% del campione intervistato (23% in Italia, 17% extra-Europa). Per i millennials questa divisione è invece meno netta con il 43% di preferenze per l’Europa, il 36% per l’Italia e il 21% per altre mete internazionali.
Rispetto alla tipologia di alloggio, si evidenzia l’albergo al top delle scelte di gen Z e millennials: i primi la citano nel 58% delle risposte e i secondi nel 56%, contro il 52% dei boomer. Passando ai principali driver di scelta, se in generale l’ispirazione per un nuovo viaggio deriva principalmente dai propri hobby e interessi personali (per il 71% dei rispondenti), per i più giovani sono le serie tv e i film ad avere un impatto significativo (22% contro il 13% medio) nella scelta delle proprie vacanze.
PURCHÉ GREEN
L’Osservatorio di PiratinViaggio rivela anche che i gen Z sono campioni di sostenibilità: il 52% di loro dichiara di prestare maggiore attenzione alla sostenibilità dei propri viaggi (contro il 43% di media degli altri segmenti generazionali). E seppur allineati circa il fattore più importante nella definizione delle proprie vacanze estive, ovvero la destinazione (lo è per il 76% delle persone), i più giovani mostrano una superiore sensibilità nei confronti del budget, elemento chiave per il 78% di loro. Del resto, in base anche all’ultimo report di Deloitte ‘Global genZ and millennial survey’, il costo della vita è la preoccupazione numero uno per quasi la metà dei millennials italiani (46%) e per il 38% della gen Z.
Così anche se la durata della vacanza per la maggioranza dei rispondenti varia da una a massimo due settimane (62% dei casi), un significativo 32% di gen Z afferma che viaggerà per meno di una settimana. Sui compagni di viaggio la gen Z si smarca dalla media e mostra di preferire vacanze in coppia (53% dei casi) o con gli amici (34%), mentre i millennials apprezzano anche il viaggio in famiglia (36%).