Un exhibit design innovativo ed ecosostenibile, realizzato con l’utilizzo di materiali riciclabili all’infinito, frame modulari di alluminio assemblati insieme per creare l’allestimento desiderato, ricoperti con un tessuto ripreso dal filato delle reti da pesca, i cui colori di stampa sono a base acqua, senza solventi e agenti chimici, per sottolineare l’attenzione posta sempre di più alla salvaguardia dell’ambiente. È questo il focus della mostra intitolata Think Like a Bee e che racchiude una serie di installazioni multisensoriali realizzate dall’architetto Luca Remigio di Remigio Architects in collaborazione con il designer Francesco Forcellini.
Allestita a Milano, presso la sede dello studio di architettura, la mostra prende spunto dai comportamenti delle api: indispensabili al nostro ecosistema, nel realizzare i loro alveari, utilizzano l’esagono per massimizzare l’efficienza dello spazio, ridurre gli sforzi e il consumo di cera, adattarsi a qualsiasi luogo. Così allora la kermesse, attraverso installazioni che coinvolgono tutti e cinque i sensi, mette in scena il concetto del design green, raccontandolo proprio attraverso le api e il loro modo di operare in armonia con la natura. È la stessa filosofia che Remigio Architects vuole trasmettere tramite i suoi progetti, realizzati in ogni parte del mondo, adattandosi alle caratteristiche del luogo ed alle esigenze dei clienti.
In mostra le installazioni si susseguono tra interno ed esterno: si parte al centro del giardino con tre esagoni in profili di alluminio angolati e assemblati tra loro per celebrare questo materiale naturale ed ecosostenibile protagonista di tutto il lavoro. Lungo la parete poi, a fare da cornice, ecco undici esagoni tridimensionali in alluminio verniciato. All’interno, alla fine del percorso espositivo, una testimonianza del percorso progettuale Remigio Architects: un tavolo esagonale in scarti di legno riciclato, sulla cui superficie trovano spazio centinaia di esagoni colorati. Una metafora che rimarca la centralità del ‘mettersi intorno a un tavolo’ per approfondire la conoscenza del cliente e delle sue esigenze, sviluppare idee, sperimentare e, perché no, iniziare a pensare come le api.