L’Italia sta assistendo a indici di crescita nel comparto alberghiero superiori a quelli registrati in Europa. Sia per quanto riguarda l’occupazione, che da gennaio a maggio 2023 è salita dell’1% (a quota 67%) rispetto al 2019 mentre in Europa nello stesso periodo ha registrato -4,6%, sia per quanto riguarda l’Adr che nei primi cinque mesi dell’anno ha messo a segno +38% (180 euro) rispetto al pre-pandemia, con l’Europa a +27 per cento. Sono i dati forniti da Str durante lo scorso Hospitality Forum organizzato da Castello Sgr e Scenari Immobiliari, e che fanno intravedere come l’Italia, nei primi mesi dell’anno, abbia già superato il tasso di occupazione del 2019, a differenza delle previsioni degli analisti.
Le percentuali volano quando si parla di ospitalità di lusso, come racconta a Pambianco Hotellerie Alina Minut, senior account manager Italy di Str-Costar Group: “Da gennaio a maggio 2023, gli hotel 5 stelle nella Penisola hanno avuto un aumento della tariffa media del 62% rispetto al 2019, mentre in Europa l’incremento è stato decisamente minore. Per fare un esempio, nel solo mese di maggio 2023, l’Adr lusso in Italia si è impennato del 63% sul pre-pamdemia, mentre in Europa l’incremento si è fermato a +51 per cento. La ragione di questo scatto in avanti dell’Italia può essere legata al fatto che nello Stivale è presente un maggior numero di destinazioni lusso rispetto ad altri Paesi”.
Motivazione condivisa anche da Gianleo Bosticco di Marriott International: “Il vantaggio dell’Italia per le catene è che ha tante destinazioni vocate a una clientela di alta gamma. Si pensi infatti alla Costa Smeralda, a Cortina, alla Costiera amalfitana, Capri, lago di Como, Puglia, Taormina, campagna Toscana e Dolomiti. In Francia le sole destinazioni riconosciute nel mercato lusso sono Parigi e la Costa Azzurra, in Inghilterra esclusivamente Londra. A questo aggiungo il fatto che nuovi territori italiani stanno facendo un upgrading, come il lago di Garda e anche Milano, città che è diventata leisure e attira un cliente americano che è high spending”.
Per quanto riguarda le destinazioni lusso in Italia con le tariffe più alte, nel 2022 spicca sempre la Costa Smeralda, però si nota che l’Adr è sceso rispetto al pre-Covid: nell’agosto 2019 i prezzi medi delle camere lusso erano di 2.400 euro, mentre nell’agosto dell’anno scorso si fermano a 2.200 euro. Si segnala però che il campione Str nel 2019 comprendeva 387 camere per quattro hotel mentre nel 2022 si basa su 588 camere suddivise in sette hotel.
Il quadro che emerge nell’ospitalità italiana di lusso è che la destinazione con le tariffe degli hotel più alte rimane la Costa Smeralda, ma si avvicinano altre aree italiane, che prima erano molto distaccate nel ranking. Se nell’agosto 2019, tra la la costa nord orientale della Sardegna e Como Lake, c’era una differenza tra 2.400 euro e 908 euro, nell’agosto 2022 questo gap si assottiglia e diventa 2.200 versus 1.529 euro, quest’ultimo però non più attribuibile al lago di Como. Il secondo del ranking infatti è la Puglia, che emerge segnando un Adr di 1.529 euro contro 828 euro nel 2019, con una crescita dell’85 per cento.
Vola letteralmente Amalfi Coast che va oltre il raddoppio delle tariffe a +105%, passando da una media di 690 euro nell’agosto 2019 a 1.415 nel 2022. Seguono Capri (+83%) che ha venduto le camere con un Adr di 1.414 euro nell’agosto 2022 contro 773 euro del 2019, Como Lake ha incassato un +41% con Adr a 1.279 euro nell’agosto dell’anno scorso versus 908 euro dell’agosto pre-Covid, e Taormina è progredita del 51% passando da 709 euro nell’agosto 2019 a 1073 nel 2022.
Per quanto riguarda le previsioni sull’anno, il RevPar del mercato alberghiero in generale a Roma è stimato progredire nel 2023 del 40%, mentre a Milano del 25 per cento.