Dopo due anni di lavoro, il Tribunale di Siena ha firmato il decreto di omologa del concordato preventivo che era stato proposto dalla società Terme di Chianciano per evitare il fallimento. La stessa società – oggi controllata da Terme Italia – prevede a breve un ulteriore aumento di capitale di 6 milioni, indispensabile non solo per far fronte al pagamento dei debiti pregressi, ma soprattutto per attuare il piano di interventi, necessari ed indispensabili per la riqualificazione del vetusto complesso termale.
Obiettivo del progetto che è stato finalmente avallato è quello di dare origine ad un prodotto turistico-termale-sanitario innovativo che possa rilanciare la destinazione di Chianciano Terme trasformandola in un moderno hub nazionale del benessere, della prevenzione e della salute. Ecco perché tra gli obiettivi del piano di rilancio del sistema Terme di Chianciano c’è anche la creazione di un’Academy finalizzata alla formazione e all’alta qualificazione delle risorse umane in ambito wellness e termale.
A questo punto resta da definire la questione collegata alla liquidazione della società Terme Chianciano Immobiliare, controllata dalla Regione Toscana. Perché Terme di Chianciano, che paga un affitto all’immobiliare per gestire l’azienda e le strutture, chiede chiarimenti anche in questo senso. “È oggettivo – sottolinea una nota di Terme di Chianciano – come non sia possibile avviare un piano di investimenti in presenza di un soggetto ‘proprietario’ impossibilitato a potersi confrontare in maniera compiuta e su investimenti e programmi di lungo periodo”.