Positivo il bilancio della stagione estiva di Garibaldi Hotels, catena alberghiera italiana che oggi conta 11 strutture tra Puglia, Sicilia, Sardegna, Trentino-Alto Adige, Umbria e Lazio. Il gruppo, che si occupa della gestione delle strutture sia dal punto di vista operativo che della commercializzazione, era presente alla scorsa edizione della fiera Ttg Travel Experience di Rimini proprio per raccontare agli addetti ai lavori i suoi positivi numeri estivi. “Per quanto riguarda il 2023 – ha spiegato Fabrizio Prete, direttore generale di Garibaldi Hotels -, al 30 settembre il nostro fatturato ha raggiunto i 12,7 milioni di euro, risultando in crescita del +25% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e del +21% rispetto al 2019, ultimo anno pre-pandemico. Un risultato ottenuto a parità di strutture rispetto ai due periodi precedenti e che segna un ottimo traguardo per i primi 10 anni di attività di Garibaldi Hotels”.
Guardando ai risultati delle singole strutture del gruppo, l’estate è stata molto positiva in particolare per tre strutture: il Santina Resort in Sardegna e il Monzoni Hotel e il Fratazza Hotel in Trentino che si collocano sul podio aziendale in termini di incremento, anche se si tratta di hotel con apertura stagionale, grazie a percentuali di crescita a due cifre. “Simili performance – aggiunge Prete – sono state registrate anche dai nostri due city hotels, il San Giusto a Roma e l’Hilton di Lecce, che però sono attivi tutto l’anno. I numeri positivi sono anche il frutto delle strategie commerciali attuate negli ultimi anni puntando fortemente sulla destagionalizzazione. A tal proposito sul fronte mare saremo operativi ancora per tutto ottobre con Avalon Sikani Resort in Sicilia e Santina Resort. Inoltre, stiamo sperimentando aperture più prolungate anche per altre strutture stagionali: Hotel Piaz in Trentino, Borgo Pulciano in Umbria e l’albergo diffuso Dimora Sant’Anna in Puglia”.
Insieme alla destagionalizzazione, l’altro focus che caratterizza la crescita di Garibaldi Hotels è quello sugli arrivi dei turisti stranieri, attuato sempre attraverso scelte commerciali che hanno permesso di far fronte al calo generalizzato degli italiani che ha caratterizzato il mercato Mare Italia nel 2023. “Abbiamo stretto accordi – conclude il manager – con diversi operatori di incoming riuscendo ad alzare notevolmente la presenza degli stranieri nelle nostre strutture. Per l’anno in corso siamo infatti a un 55% di presenze estere contro il 45% italiane. Per quanto riguarda i mercati di provenienza i principali Paesi sono Germania, Polonia e Repubblica ceca. Anche sulle strutture di montagna abbiamo iniziato attività commerciali con operatori stranieri del centro ed est Europa e siamo molto curiosi di vederne i risultati e soprattutto di capire come si adatterà il nostro prodotto a questi mercati”.