Vento in poppa per Hnh Hospitality, che sta bruciando le tappe anticipando l’obiettivo di crescita che si era dato con l’ingresso dei nuovi soci Fondo Italiano di Investimento Sgr, partecipata di Cdp Equity, ed Eulero Capital, che hanno acquisito la quota di minoranza del 37% da Siparex.
L’obiettivo di crescita era di arrivare a un fatturato di 150 milioni di euro, mantenendo la marginalità attuale che supera il 15%, entro il 2027. “Invece stimiamo di raggiungere questo risultato un anno prima – racconta il CEO Luca Boccato a Pambianco Hotellerie – cioè presumo che riusciremo a performare entro il 2026. Attualmente abbiamo una buona posizione di cassa, sostanzialmente senza debito, e i nostri soci hanno permesso una situazione patrimoniale e finanziaria molto solida, migliorando i processi che ci consentono di essere più appetibili nei confronti degli investitori istituzionali”.
Intanto Hnh Hospitality ha chiuso l’anno fiscale a ottobre 2023, secondo il preconsuntivo, a 106 milioni di euro, con una crescita del 47% sull’anno precedente, su cui ‘pesa’ però il nuovo resort Pullman Almar Timi Ama Resort & Spa, mentre a parità di perimetro l’avanzamento è del 29 per cento. L’ebitda margin conferma l’outlook di qualche mese fa, ovvero oltre il 15 per cento.
La crescita è spinta soprattutto dal forte aumento dell’Adr, ma anche l’occupazione sta tornando vicino ai valori del 2019. Per quanto riguarda la tariffa media per camera, che era 114 euro nel 2019, arrivando a 143 euro nel 2022, quest’anno invece ha toccato quota 158 euro. Anche il tasso di occupazione, che era del 77% nel 2019, ha raggiunto quest’anno il 73,5%, avvicinandosi quindi al pre-pandemia. “Per il 2024 – continua Boccato – prevediamo un ulteriore consolidamento, con una crescita chiaramente minore sia dell’Adr sia dell’occupazione, e ci aspettiamo un aumento del fatturato complessivo del 5 per cento. Non sono immaginabili forti balzi del prezzo della tariffa media perché oggi siamo già a valori ben superiori rispetto al passato e non sarebbe sostenibile continuare a crescere così. Nel 2024 inoltre potremmo assistere a un aumento dei costi del personale, che è quello che incide di più sui nostri bilanci, ma noi siamo già intervenuti unilateralmente sui contratti di lavoro incrementando la retribuzione. Speriamo quindi che il processo di contrattazione con i sindacati, attualmente in fase di stallo, si completi a favore dei dipendenti. È importante infatti tornare a dare valore a questo settore, anche perché l’aumento dei costi operativi non inciderà in modo sostanziale sulla marginalità”.
Dopo l’apertura di cinque hotel dal 2019 a oggi, tra poco verranno annunciate altre tre nuove acquisizioni di gestione: “Si tratta di alberghi in tre città del nord Italia – anticipa il CEO di Hnh Hospitality – e in due di queste non siamo ancora presenti. Queste aperture vanno quindi a completare il nostro portfolio e la nostra vocazione multibrand, perché i nuovi opening sono in collaborazione con marchi internazionali”.
Il gruppo si è riorganizzato dal 2017 creando due soggetti giuridici, cioè la holding Hnh al 100% della famiglia Boccato, che detiene la proprietà di tre hotel, mentre la sola gestione degli alberghi (attualmente 16) è affidata alla società operativa Hnh Hospitality.