Una realtà neonata e che ha già tanta ‘carne al fuoco’. Il gruppo di recente costituzione Terme Italia ha infatti all’attivo tre centri e altri quattro sono in via di realizzazione e di riqualificazione nella Penisola. Il percorso di crescita del gruppo va già oltre i confini tricolori perché si sta avventurando in Arabia Saudita, dove sono in corso tre progetti di medical Spa. Lo ha rivelato Massimo Caputi, fondatore e maggiore azionista di Feidos, a cui fa capo Terme Italia, durante lo scorso Wellness Hospitality Conference organizzato da Teamwork Hospitality.
Caputi ha sottolineato che l’approccio al benessere passa per un concetto ‘medicale’: “La prospettiva che offriamo è vivere meglio e vivere di più. Le acque termali sono fondamentali per la prevenzione e la riabilitazione”. Questi saranno i presupposti delle nuove aperture nel Medio Oriente, la cui data è ancora top secret.
Per quanto riguarda invece il Belpaese, il gruppo di Caputi ha all’attivo Terme di Saturnia, Terme di Chianciano, Monticello Spa & Fit, mentre le strutture presso le Terme di Salsomaggiore (dove il gruppo ‘giocherà’ la partita con QC Terme che sta riqualificando un’altra struttura, Terme Berzieri) apriranno a metà dell’anno prossimo. A fine 2024 si vedrà la nascita del nuovo parco termale Milano Scuderie de Montel, mentre Terme di Salice tornerà operativa a fine 2025 e Terme di Sangemini nel 2026.
La nascita di Terme Italia, che nel 2022 ha messo a segno un fatturato aggregato di 37 milioni di euro e un ebitda margin del 21,6% a otto milioni, risponde alla necessità di aggregazione che Caputi ritiene fondamentale in un sistema fortemente frazionato. L’Italia infatti conta 300 complessi termali che fanno capo a 290 proprietari. In altri Paesi non è così, come ha raccontato durante lo scorso Pambianco Hotellerie Summit lo stesso Caputi, che è anche presidente di Federterme-Confindustria: “ In Francia sono presenti quattro grandi complessi che possiedono, di fatto, l’80% del sistema termale francese. In Italia, se continuiamo con questa modalità di business, tra dieci anni saremo stritolati dalle major mondiali, che invece hanno reti molto più diffuse, nonché meccanismi di fidelity card con milioni di associati. Il consolidamento è importante perché permette il miglioramento della capacità gestionale, dei prodotti e del marketing”.
Per quanto riguarda il sistema del benessere italiano, Il Sole 24 Ore segnala che nel 2023 stima un fatturato di 15,7 miliardi di dollari, che colloca il comparto al settimo posto nel mondo. La testata finanziaria rivela alcuni dati monitorati da Thrends, che vedono il punto di forza dell’Italia nell’offerta lusso: sono presenti nel territorio tricolore 395 hotel 5 stelle con Spa, di cui 36 con medical Spa. Il gruppo alberghiero con maggiore presenza nel segmento è Rocco Forte, con sette hotel con Spa, mentre Terme di Saturnia ha la più grande area benessere che si sviluppa su una superficie di due ettari.