È Egnathia Iniziative Turistiche, a cui fa capo il brand Borgo Egnazia, il vincitore della 18esima edizione di Pambianco Award leQuotabili, il riconoscimento assegnato annualmente alle aziende italiane dei settori fashion, beauty, design, wine e, per la prima volta quest’anno, anche hotellerie, che possiedono le caratteristiche economiche, finanziarie e di posizionamento per essere quotate in Borsa in un orizzonte temporale che va dai tre ai cinque anni. A ricevere il premio sul palco il chief operating officer Emanuele Manfroi e il chief marketing officer Maurizio Baietta, consegnato da Fabrizio Testa, CEO di Borsa Italiana (Gruppo Euronext), lo scorso 28 novembre presso Palazzo Mezzanotte a Milano.
Completano il podio Sardegna Resorts in seconda posizione e Starhotels Finanziaria in terza.
Tornando a Egnathia Iniziative Turistiche, il CEO Aldo Melpignano ha ripercorso il senso delle ‘origini’ per arrivare alle scommesse del futuro, tra cui la nascita della management company Egnazia Ospitalità Italiana: “La nostra storia parte nel 1996, anno in cui mia madre prese l’audace decisione di trasformare la nostra casa di famiglia a Savelletri di Fasano, Masseria San Domenico, in un hotel di lusso. Questo contribuì a cambiare il volto del turismo in Puglia. È importante partire da lì per comprendere le tappe che hanno portato al successo di Borgo Egnazia, perché attraverso Masseria San Domenico ho imparato a riconoscere la centralità delle persone nello sviluppo delle realtà alberghiere. Il progetto di Borgo Egnazia, aperto nel 2010, si è prospettato molto ambizioso sin dall’inizio. Non erano in molti a credere in noi, ma anno dopo anno abbiamo conquistato dei risultati notevoli. Borgo Egnazia è diventato un case study nel mondo dell’ospitalità, contribuendo a ridefinire il concetto di lusso e a introdurre un nuovo paradigma dell’accoglienza alberghiera”.
Melpignano ha parlato di un modello di ospitalità che “è tutto nostro, che rappresenta lo spirito della nostra famiglia e concorre a far percepire agli ospiti un’ospitalità sincera, di cuore, appassionata, senza fronzoli, accompagnandoli alla scoperta di un nuovo modo di intendere il territorio. E credo che questo modello abbia ispirato altri imprenditori, sia in Puglia che nel resto del Paese, e oggi mi pare che venga guardato con attenzione anche dai grandi operatori internazionali”.
È questa la ragione che ha portato il gruppo pugliese alla decisione di ‘esportare’ questo modello, prendendo in gestione nuove strutture. “L’obiettivo – ha continuato il CEO – è quello di diventare punto di riferimento degli imprenditori e delle realtà alberghiere che intendono lo sviluppo turistico come un’opportunità per valorizzare territori e tradizioni. Intendiamo mettere a disposizione un modello di gestione operativa che valorizzi una cultura dell’ospitalità tutta italiana, fatta di un’accoglienza genuina e di un forte legame con il territorio”.
Di Egnazia Ospitalità Italiana fanno già parte diverse strutture distribuite sulla Penisola. Oltre ad alcune proprietà della famiglia, tra cui Borgo Egnazia e Masseria Le Carrube a Ostuni, c’è il Santavenere di Maratea, l’Hotel de Len a Cortina d’Ampezzo, l’Hotel Ancora, sempre a Cortina con apertura prevista nel 2025, e altre due new entry nel 2024, Castel Badia a Brunico e una struttura alle porte di Roma. L’obiettivo è quello di arrivare al 2027 con un portfolio di venti strutture gestite.
Per quanto riguarda il 2023, Melpignano ha sottolineato: “È stato un ottimo anno, il nostro fatturato crescerà circa del 15% rispetto al 2022, superando i 70 milioni di euro. Nel 2024, Borgo Egnazia punta a raggiungere una crescita ulteriore in termini di fatturato”.