La Toscana, con la presenza di 160 alberghi a cinque stelle, è la regione italiana nella quale si trova la concentrazione maggiore di strutture di lusso. Lo raccontano i numeri di una ricerca realizzata da World Capital Group presentati per la prima edizione di Hpi – Hospitality Project Investment, tenutasi all’interno della Bto 2023 di Firenze. Secondo l’analisi condotta dalla società italiana di consulenza e intermediazione immobiliare (usando rilevazioni proprie e dati Istat, Banca D’Italia e Agenzia del Territorio del 2022) infatti, la media nazionale per la presenza di hotel a cinque stelle è 61: la Toscana ha quindi una concentrazione di strutture upper upscale che è pari quasi al triplo di quella italiana.
Interessanti anche i numeri relativi alla presenza degli alberghi a quattro stelle che in Toscana si attestano a circa 1.000 strutture, mentre gli hotel tre stelle della regione sono oltre 2.500. “La Toscana oggi risulta essere una delle destinazioni con maggiore appeal nel settore immobiliare hospitality – ha spiegato Marco Clerici, head of research di World Capital Group –: a confermarlo è anche il segno positivo del +0,40% per la crescita dei posti letto anno su anno, che nel 2022 risultano essere 160.390. Segno di grande importanza soprattutto perché è in controtendenza dentro a uno scenario alberghiero e turistico nel quale spesso assistiamo a cambi di gestione o valorizzazioni degli asset, piuttosto che a creazioni di nuove camere”.
Lo studio della società di consulenza World Capital Group ha quindi indagato in particolare sui valori immobiliari a camera per le strutture presenti nella sola città di Firenze. Per quanto riguarda i cinque stelle la stima varia da 450.000 a 1.050.000 euro; per i quattro stelle invece i valori vanno da 210.000 a 510.000 euro; per i tre stelle infine si passa da 85.000 a 220.000 euro. Cifre che sommate portano a una stima del patrimonio immobiliare di Firenze pari a circa 5,7 miliardi di euro. Un valore che, restando in Toscana, se comparato con le stime a camera di un’altra importante meta turistica come la Versilia – cinque stelle da 100.000 a 320.000 euro, quattro stelle da 60.000 a 105.000 euro, tre stelle da 25.000 a 70.000 euro, per un totale di patrimonio di 1,6 miliardi di euro – evidenzia il grande potenziale immobiliare dello stesso capoluogo toscano.
Ultimo dato interessante riguardante sempre la Toscana è quello che mostra come quasi l’8% del totale della concentrazione delle strutture ricettive (alberghiere ed extra alberghiere con queste ultime che rappresentano l’85% del totale italiano) si trova in questa regione. Secondo la ricerca di World Capital Group, per l’anno 2022, lo stock immobiliare ricettivo nazionale totale è composto da circa 449.300 strutture, 13.992.722 letti e 2.128.764 camere. “Nel mercato immobiliare turistico internazionale – ha concluso Marco Clerici – c’è un interesse sempre maggiore verso la destinazione Italia. Per il futuro il suggerimento è allora quello di proporre con più intraprendenza agli investitori nazionali ed esteri le opportunità immobiliari che il territorio italiano è in grado di proporre, non solo nelle destinazioni più conosciute, come la Toscana e Firenze, ma anche in quelle ancora inesplorate”.