Una ‘Lonely Planet’ di itinerari inaspettati per chi vuole vivere l’Italia come fosse un residente. Così la CEO di Unexpected Italy, Elisabetta Faggiana, definisce la startup: “Viaggeremo l’Italia per cinque anni per scegliere le eccellenze più autentiche del nostro territorio: non vogliamo masse di turisti, solo quelli che sposano il nostro manifesto. Ci tengo a sottolineare che le strutture incasseranno il 100% dagli ospiti”.
La CEO continua dicendo che il modello di business è molto lontano da Booking, Airbnb e da tutti i portali, che “risucchiano” fatturati agli operatori del turismo chiedendo percentuali enormi sulle camere vendute o sulle esperienze. Faggiana e il co-founder Savio Losito sono i paladini della disintermediazione: la struttura, se scelta, deve solo pagare un fisso per essere presente sul portale e incassa il 100% della prenotazione. Ma per rimanerci deve garantire alti standard di autenticità, qualità e attenzione al cliente.
Il viaggiatore, in base alle proprie passioni, interessi e personalità avrà accesso ad itinerari digitali che permettono di organizzarsi il proprio viaggio personalizzato in pochi clic entrando in contatto diretto con posti unici e locali, impossibili da trovare sui classici canali turistici, Lonely Planet e Google inclusi. Sull’app presto saranno disponibili guide digitali di Roma, Matera, Palermo, Vicenza e buona parte della Puglia. Un’app alimentata dal sapere popolare, unico vero garante di qualità e autenticità, grazie ad una crescente rete di curatori locali appassionati e verificati, che permettono di mantenere l’app sempre aggiornata. Più i curatori contribuiscono più hanno accesso a benefit e voucher da usufruire nella rete Unexpected, tra hotel, ristoranti, botteghe artigiane e produttori locali.
“L’Italia inaspettata è tutta una questione di persone”, spiega Faggiana. “Crediamo in un turismo che rispetti l’ambiente, viaggi in piccoli gruppi e favorisca connessioni autentiche tra ospitanti e ospiti. Vogliamo mostrare le incredibili storie e i talenti degli artigiani, dei produttori e degli esperti locali che rendono l’Italia così unica ed inimitabile”.
L’obiettivo dei due fondatori è valutare nei prossimi 24 mesi circa duemila strutture in Italia. Fino ad oggi, sono state ‘timbrate’ una cinquantina di strutture, e si vuole arrivare a 500 nel prossimo anno. Qualche esempio? Hotel De Ricci a Roma, definito il primo urban boutique wine hotel al mondo. Sono presenti anche la scuola vicentina trasformata in bed and breakfast e diverse realtà locali, come l’artigiano pugliese che trasforma gli scarti di lana in oggetti di moda e arredamento.
“Il nostro focus è sul turismo responsabile e relazionale”, conclude Losito. “Il nostro obiettivo è creare esperienze che migliorino i luoghi che visitiamo senza distruggerli. Collaborando con aziende indipendenti e con le istituzioni locali, possiamo promuovere i valori dell’artigianato, della cucina stagionale e delle tradizioni locali, sconosciuti alla gran parte dei turisti che visitano il nostro paese”.