La comunicazione arriva direttamente dal portale di gestione degli affitti brevi che il 12 dicembre ha spiegato di avere concluso un accordo con l’Agenzia delle Entrate. La transazione riguarda la ritenuta del 21% sui redditi degli host non professionali derivanti da locazioni brevi (la cosiddetta ‘cedolare secca’) in relazione agli anni fiscali dal 2017 al 2021, per la quale Airbnb si è accordata con il Fisco per un pagamento complessivo di 576 milioni di euro. L’intesa chiude la vertenza sorta con le indagini fiscali sfociate nel maxi-sequestro preventivo da 779,6 milioni di euro nei confronti della società che era finita sotto la lente delle autorità italiane per non aver applicato la ritenuta del 21% prevista dalla legge. Lo stesso portale ha poi sottolineato che non cercherà di recuperare dagli host attivi sulla piattaforma le ritenute fiscali per questo periodo e che il confronto costruttivo con le autorità sta proseguendo anche per il periodo fiscale 2022-2023.
“A ottobre – chiarisce un portavoce di Airbnb -, il Governo italiano ha presentato la Legge di Bilancio per il 2024 che, nella sua versione attuale, spiega come le piattaforme dovrebbero effettuare in futuro la ritenuta delle imposte sul reddito degli host non professionali in Italia. Abbiamo accolto con favore questa proposta normativa e ci stiamo preparando ad adempiere, con l’introduzione di un meccanismo di trattenuta e versamento delle imposte sui redditi degli host all’Agenzia delle Entrate”. Una comunicazione che lascia intendere come, a partire dal gennaio 2024, la piattaforma effettuerà la ritenuta del 21% relativa alla ‘cedolare secca’ prima di accreditare ai locatori privati i canoni riscossi dagli inquilini.
Il disegno della legge di Bilancio 2024 che dovrà essere approvata a breve in Parlamento prevede anche l’aumento della cedolare secca al 26% per gli host che destinano agli affitti brevi due o più abitazioni. Per facilitarne l’applicazione, però, la ritenuta sarà sempre del 21% e toccherà al singolo locatore liquidare la maggiore imposta, se dovuta. A tal proposito, secondo Airbnb, oltre il 75% degli host italiani che hanno inserito case sul portale hanno solamente un annuncio.