Dopo l’annuncio del delisting dalla Borsa di Londra, Tui ha subito il contraccolpo dei mercati: dal giorno successivo all’annuncio, il 5 gennaio scorso, i titoli, sia nella Borsa di Londra che in quella di Francoforte, sono crollati. Le due piazze hanno chiuso il 4 gennaio con azioni a 7,02 euro nella Frankfurt Stock Exchange e a 6,04 sterline in quella londinese, per poi raggiungere la mattina dopo un picco a ribasso dei titoli rispettivamente del 5,43% e del 4,94 per cento. Ad oggi, 10 gennaio, le azioni sono risalite ma rimangono lontane dai numeri precedenti all’annuncio.
Nelle intenzioni di Tui, l’idea è quella di concentrarsi solo sulla Borsa di Francoforte. Nello specifico, “la quotazione alla Borsa di Francoforte sarà mantenuta con un upgrade al segmento di mercato ‘Prime Standard’ e l’inclusione nell’Mdax (indice azionario composto da 50 società quotate nella borsa tedesca immediatamente successive alle aziende incluse nell’indice Dax, ndr)”, spiega la società. La decisione verrà presa durante l’assemblea generale annuale che avrà luogo il prossimo 13 febbraio.
A conti fatti, se il ‘trasferimento’ dovesse andare in porto, il gruppo uscirebbe dal London Stock Exchange intorno a giugno 2024, mentre l’inizio delle negoziazioni nel segmento di mercato prime standard della Borsa di Francoforte avverrebbe intorno all’8 aprile 2024.
La decisione arriva dalla richiesta da parte di “alcuni investitori di sapere se l’attuale doppia quotazione in borsa sia ancora ottimale per la società o se una semplificazione della quotazione e l’inclusione nel Mdax sarebbero vantaggiose per Tui”. Negli ultimi anni, infatti, in particolare, si è verificata una “notevole migrazione di liquidità dal Regno Unito alla Germania, circa il 77% delle transazioni azionarie avviene direttamente attraverso il registro delle azioni tedesco e meno di un quarto delle negoziazioni di azioni Tui avviene sotto forma di interessi di deposito britannici”.
La società è d’accordo con quanto richiesto dai suoi investitori. “La cessazione della quotazione a Londra offrirebbe chiari vantaggi agli investitori e alla società: semplificazione delle strutture, miglioramento della liquidità e dell’indicizzazione, nonché vantaggi per la proprietà europea delle nostre compagnie aeree”, spiega il CEO del gruppo Mathias Kiep. “Su questa base e dopo un’analisi approfondita, raccomandiamo ai nostri azionisti di votare a favore della risoluzione proposta in occasione della prossima assemblea generale annuale (almeno il 75% deve dare voto favorevole, ndr). Tuttavia, nel senso migliore di un’assemblea generale annuale, la decisione spetta ai nostri azionisti”.