Va in scena da oggi fino a domenica 28 gennaio la 44a edizione di Fitur, fiera Internazionale del turismo di Madrid, storico appuntamento che apre l’anno del comparto del travel professionale a livello continentale. Tra i padiglioni allestiti nel quartiere fieristico della capitale spagnola, si sono dati appuntamento, secondo gli organizzatori di Ifema Madrid, 806 espositori in arrivo da ben 152 Paesi del mondo: numeri in crescita del 7% rispetto all’edizione 2023. Inoltre si stima che circa 250mila persone, tra professionisti e pubblico, visiteranno Fitur durante i giorni di manifestazione.
A inaugurare l’evento – che secondo le stime degli organizzatori porta un impatto economico immediato di circa 430 milioni di euro per Madrid fra trasporti, hotel, ristorazione e commercio – è il Re Felipe VI, mentre per l’Italia a livello istituzionale è presente la ministra del Turismo, Daniela Santanché. Tra i suoi impegni ufficiali spicca la cerimonia di apertura del Padiglione Italia curato da Enit. A margine dell’evento il ministro incontrerà gli operatori e le Regioni presenti: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte e Veneto.
“La massiccia presenza dell’Italia – ha detto la ministra Santanchè – a una fiera di rilievo globale come questa, tradizionale vetrina anche sui mercati latinoamericani, è un modo per rafforzare ulteriormente il rapporto di amicizia che ci lega storicamente alla Spagna, che si traduce pure in termini di significativi flussi turistici e di investimenti di imprese spagnole in Italia. Italia e Spagna hanno una comune visione sull’importanza di questa industria, che deve ritornare a essere protagonista anche nell’ambito dell’Unione Europea. Lo abbiamo confermato a fine ottobre nel corso della ministeriale turismo di Palma, incentrata sulla sostenibilità sociale del turismo, e riprenderemo la tematica nella prossima ministeriale in Belgio, che fornirà spunti utili anche in vista del primo G7 turismo in Italia”.
A proposito degli arrivi di turisti spagnoli nel Bel Paese è interessante notare che essi mostrano una vera e propria dedizione per la nostra Penisola: l’Italia è, per gli iberici, la prima Nazione all’estero per vocazione turistica (7,49 su 10 punti, secondo l’Ufficio Studi Enit su dati indagine Enit – Euromedia Research). E, nello specifico, il tipo di vacanza preferito è quello culturale: si tratta del 72% degli spagnoli intervistati a metà del 2023 che già sono stati in Italia per turismo e del 67% dei turisti intenzionati a scegliere l’Italia come meta di vacanze future.
Più in generale, nei primi nove mesi del 2023, i viaggiatori spagnoli arrivati in Italia risultano in aumento del 35,6% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il numero dei pernottamenti è salito del 23,7% sull’anno pre-pandemico e la spesa è aumentata del 38,2% sul 2019. (Ufficio Studi Enit su dati Banca d’Italia 2023 provvisori). Nel 2023, i passeggeri aeroportuali giunti in Italia dalla Spagna sono saliti del 13,7% rispetto al 2022, con una durata media del soggiorno di 4 notti, mentre, nel 23% dei casi, si rilevano dai 5 ai 7 pernottamenti (Ufficio Studi Enit su dati The Data Appeal).
Numeri importanti che sono confermati anche dai rilevamenti dell’Istituto nazionale di statistica iberico Ine, in vista in questo caso dell’anno turistico 2024 appena iniziato. Le previsioni sono lusinghiere: gli esperti spagnoli infatti confermano per l’Italia il trend favorevole andato in scena lo scorso anno quando a venire lungo la Penisola sono stati 184.769 turisti provenienti dalla Spagna (rilevazioni Ine per i primi 11 mesi dell’anno, escluso dicembre). Ad attrarre maggiormente i viaggiatori iberici sono state le nostre città d’arte, mentre per il futuro è in crescita anche il trend legato a shopping tourism ed enogastronomia.