Un post-Covid in crescita per Blu Hotels, che ha chiuso il 2023 con un fatturato di 80 milioni di euro (10 mln in più rispetto al 2022) e che accelera anche quest’anno. Il presidente Nicola Risatti racconta a Pambianco Hotellerie che sono imminenti due aperture del gruppo in Italia: “Si tratta di due boutique hotel, uno al lago e uno in montagna. Grazie a questi opening e all’Adr che quest’anno crescerà del 5%, stimiamo di archiviare il 2024 con un fatturato di 90 milioni di euro”.
Allargando il discorso sul mercato in generale, Risatti osserva che la ricettività italiana ha fatto numeri eccezionali dopo il Covid: “Sono cresciuti molto i mercati extra-europei e stanno arrivando turisti asiatici e sudamericani, oltre ovviamente agli statunitensi. Le tariffe medie sono salite molto nel 2023 e ritengo che per due anni ancora ci saranno margini di crescita, anche se più lievi. Molti alberghi sono stati rinnovati e altri ancora sono in corso di restyling, e, con un prodotto migliore e servizi aggiornati, sarà possibile alzare l’asticella dei prezzi”.
Intanto il gruppo sta lavorando sul rafforzamento dei canali diretti di prenotazione, che attualmente sono arrivati al 50% del totale booking. “Vogliamo continuare in questa direzione – aggiunge il presidente – perché ci permette di profilare i clienti e di ridurre il potere delle Ota. Booking ad esempio chiede fee tra il 15% e il 18% al lordo dell’Iva, che si traduce quasi in un 20 per cento. Attualmente, solo il 5% dei nostri volumi passa dalle Ota, il resto è fatto con i tour operator e con le agenzie di viaggi. Queste ultime chiedono fee tra il 12% e il 15% mentre i tour operator arrivano anche al 30%, ma, a differenza di ciò che accade con le Otam si tratta di una libera contrattazione dove noi chiediamo, ad esempio, di riempire la bassa stagione e i clienti vengono trovati dall’operatore”.
La holding del gruppo detiene anche alcune società immobiliari a cui fanno capo sette hotel su 30 attualmente operativi, mentre gli altri sono in gestione. La società quindi ha operato la divisione degli asset, tra proprietà e gestione. Recentemente, ad esempio, la proprietà del Blu Salento Village è stata ceduta al Fondo Fit gestito da Cdp Investment Sgr. “Vogliamo continuare a crescere in questa direzione – sottolinea Risatti – e, per quanto riguarda i nostri sette alberghi di proprietà, se ci fosse l’occasione li cederemmo a un fondo o a una società finanziaria per liberare liquidità e proseguire più facilmente nella crescita”.
Tornando all’esercizio 2023, Blu Hotels ha registrato un ebitda di oltre 11 milioni, un total Revpar di 136,8 euro e un Adr di 194 euro. La percentuale di occupazione delle camere ha raggiunto il 70,7% rispetto ai 66.8% dell’esercizio precedente.