C’è un primo segnale che fa supporre che possa aumentare l’occupazione negli hotel italiani. Il business on the book a Milano, cioè le prenotazioni di camere (confermate) negli alberghi meneghini per i prossimi 90 giorni – quindi parliamo di un periodo che va tra marzo e maggio 2024 – sono al momento attuale a +6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Gli hotel di Roma invece hanno incrementato le camere vendute del 3 per cento. Segnali incoraggianti tenendo presente che, per lo stesso periodo, gli alberghi di Parigi hanno ridotto le prenotazioni del 2% e quelli di Vienna dell’1 per cento.
Sono i dati comunicati da Str CoStar durante lo scorso Osservatorio Confindustria Alberghi – Str, che in Italia monitora un campione di 350 hotel 4 e 5 stelle (a cui quest’anno si aggiungeranno anche i 3 stelle). Chiaramente l’evoluzione della situazione geopolitica ed economica mondiale potrebbe portare a cancellazioni sotto data.
L’occupazione in diverse città italiane è uno degli ultimi indicatori che ancora non è riuscito a raggiungere il pre-Covid. Infatti, nel 2023 il tasso di occupazione a Milano è salito del 13% e quello di Roma del 10%, senza ancora raggiungere completamente il 2019 sebbene tallonandolo stretto (Milano si è fermata a -2% e Roma a -1%).
Discorso diverso invece per l’Adr in Italia che è letteralmente ‘esploso’ nel 2023 rispetto al 2019 a +45 per cento. “Con tariffe così alte negli ultimi anni – ha sottolineato Alina Minut, senior account manager – Italy di Str CoStar – non prevediamo per il 2024 in Italia ulteriori incrementi né dell’Adr né dell’occupazione. Di conseguenza, il Revpar di Milano e Roma quest’anno è ipotizzato a crescita zero”.